Alessandria (Andrea Guenna) – D’accordo, sono lenti, tanto lenti che per capire com’erano i conti del Comune di Alessandria riferiti al 2012 ci hanno messo due anni – anche se, per il dissesto, non hanno aspettato neppure un mese dalle elezioni per approvarlo al volo, su che basi poi, in totale assenza di rendicontazione contabile, non si sa – ma anche per dei bradipi come loro (gli attuali reggitori del nostro disastrato Comune) quaranta giorni per avere un banale documento contabile che non è ancora arrivato sono francamente troppi. Il 7 gennaio scorso qualcuno ha chiesto l’accesso agli atti inerenti i soldi accantonati per realizzare il Pisu (piano integrato sviluppo urbano), 12 milioni di cui, pare, nessuno sappia nulla al punto che i documenti richiesti non sono saltati fuori. Giallo! A fare richiesta è stato Emanuele Locci, consigliere comunale di Fratelli d’Italia (minoranza) che, in veste di presidente della commissione di controllo e gestione del Comune si è rivolto all’ingegner Marco Neri responsabile del progetto, quindi, per non aver avuto risposta, oggi si è rivolto – ai sensi dell’art. 2 comma 9 ter della Legge 241/1990 – al segretario generale del Comune di Alessandria Fabrizio Proietti affinché eserciti il potere sostitutivo per ottenere quei documenti. Della cosa è stata informata anche la prefetta di Alessandria Romilda Tafuri cui Locci scrive, fra l’altro: “Ho presentato in data 7 gennaio 2015 (Presidenza del Consiglio prot. int. n. 9 del 7.1.2015) una richiesta di accesso agli atti inerenti la rendicontazione dei 12 milioni di euro spesi per il Progetto Integrato di Sviluppo Urbano al Responsabile Unico del Procedimento Ing. Marco Neri. Considerato che il Regolamento del Consiglio Comunale, in piena applicazione delle norme vigenti e della prevalente giurisprudenza in materia, prevede all’art. 61 c.4 il termine di dieci giorni per soddisfare le richieste”. Oltretutto la realizzazione del progetto è possibile solo grazie ai finanziamenti europei ottenuti nel 2011 dalla Giunta di centro destra capeggiata dall’allora sindaco Piercarlo Fabbio (anche se la sindaca Rita Rossa lo ha illustrato come se fosse farina del suo sacco) per cui non dovrebbero esserci problemi di sorta a produrne immediatamente la documentazione contabile essendo il Pisu vincolato per legge e il suo finanziamento non è disponibile per nessun altro investimento. Il Piano Consiste essenzialmente in una serie di interventi di carattere urbanistico sull’area che va da Borgo Rovereto a Borgo Cittadella, una porzione di territorio urbano di circa 2,5 kmq nella zona a nord-ovest del Comune di Alessandria, di cui fa parte integrante il Ponte Meier, che fanno leva sulla riqualificazione fisica delle infrastrutture, su azioni di sostegno all’economia e all’occupazione per aumentare la competitività territoriale locale, su azioni di accompagnamento e sostegno sociale e culturale, e di comunicazione per la creazione di una collaborazione tra i vari soggetti locali pubblici e privati. Per ora, come al solito fa questa Giunta, si sono enunciati gli obiettivi ma non i mezzi per raggiungerli. Ed è per questo che il diligente Locci si è insospettito ed ha chiesto la verifica. Staremo a vedere.
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