Cavallermaggiore (Giulia Giraudo) – Invece di guardare avanti si guarda indietro. Le linee ferroviarie dismesse in Piemonte sono circa il 30% del totale. Inoltre i nostri sagaci amministratori, a tutti i livelli, hanno tolto gli scambi che consentivano il passaggio di più treni nonostante le linee siano monorotaia. Non basta perché un sagace assessore regionale, visto che la linea Asti – Cuneo è inattiva, ha proposto una soluzione alla Fantozzi: al suo posto una bella pista ciclabile! A parte le amenità della politica italiana e piemontese, è notizia di questi giorni che Comuni di Cavallermaggiore, Bra, Saluzzo e Savigliano chiederanno alla Regione di farsi parte attiva per l’elettrificazione delle linee ferroviarie Cavallermaggiore-Bra e Saluzzo-Savigliano. Entrambe le tratte sono sospese da marzo. Le aspettative di una riapertura, prima ad inizio estate, con l’entrata in vigore dell’orario estivo, quindi a settembre, con l’introduzione dell’orario scolastico, sono andate deluse. Il treno, sia a Cavallermaggiore, sia a Saluzzo, non è tornato. A pesare sulla decisione regionale sono i numeri dell’utenza, decisamente inferiori al minimo economicamente sostenibile, sia la considerazione che entrambi i servizi sono attuati con un Minuetto diesel dedicato che, ogni sera, deve fare rientro in stazione a Torino per il rifornimento del carburante. E se passassimo da Minuetto diesel a qualche Valzer a metano? Il metano è economico, molto efficiente, totalmente disponibile anche perché si stanno realizzando nuovi impianti di produzione di biometano ricavato dalla Forsu (rifiuti urbani – nella foto un moderno impanto di Biometano in provincia di Alessandria). Il costo è solo quello dell’impianto che si ammortizza in qualche anno mentre l’inquinamento è pari a zero perché il biometano non emette che vapore e un po’ di anidride carbonica. Piantando degli alberi l’anidride viene mangiata dalle piante e tutto va a posto. Risultato? Progetto green, quindi finanziato dall’Europa, costi di gestione pari a zero, grande efficienza e niente spese di elettrificazione.
Nella foto in alto: un treno “Swing” a metano fermo alla stazione di Macerata