Alessandria (Henry Jekill) – C’è qualcuno a Palazzo Rosso che non vuol tirar fuori i conti del Pisu (Piano Integrato Sviluppo Urbano). Da un mese giace negli uffici competenti del Comune di Alessandria la richiesta di accesso agli atti di un cittadino, e non di un cittadino qualunque, ma di un consigliere comunale per cui i tempi dovrebbero essere ridotti. Per di più ai sensi dell’art.61 del Regolamento del Consiglio Comunale (vedi a pie’ d’articolo) qualunque consigliere comunale ha la possibilità di avere disponibilità degli atti richiesti nel più breve tempo possibile. Ai sensi del quarto comma dello stesso articolo se il reperimento della documentazione è particolarmente complesso la richiesta deve essere formale e la risposta deve essere fornita entro dieci giorni. La domanda è: come sono stati spesi i 12 milioni di euro di fondi PISU? “È un argomento che merita un certo interesse – ci ha detto Emanuele Locci di Fratelli d’Italia, il consigliere comunale che ha fatto richiesta di accesso agli atti – e per questo, in qualità di Presidente della Commissione Controllo di Gestione e su suo mandato ho presentato in data 7 gennaio 2015 un formale accesso agli atti (vedi sotto) chiedendo che mi fosse fornito il dettaglio di come siano stati spesi questi milioni”. Gli è che proprio oggi, durante la commissione territorio, Locci ha denunciato di fronte al Direttore competente l’atteggiamento omertoso dell’amministrazione che – trasgredendo la Legge 241/1990 ed il Regolamento del Consiglio Comunale – non vuole fare trasparenza su come sono stati spesi questi soldi e si ostina a non fornire la documentazione richiesta. Un mese abbondante per dare un plico amministrativo che dovrebbe essere ben archiviato, data l’importanza dell’oggetto trattato, sembra in effetti un tempo eccessivo. Forse quei soldi sono stati spesi per altre cose? Staremo a vedere.
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