Torino (Giulia Giraudo) – In un’intervista, pubblicata stamane su La Stampa e rilasciata a Massimiliano Peggio, il questore di Torino Giuseppe De Matteis (nella foto tratta da Torino Oggi) fa un lungo ragionamento a proposito dell’immigrazione ormai fuori controllo: “Se molti dei migranti che troviamo nelle statistiche non fossero così aggressivi, violenti e dediti ai reati, la nostra attività si ridurrebbe del 45%”. È l’ammissione del fallimento dello Stato a proposito della gestione del flusso sempre più fuori controllo dei migranti in gran parte clandestini. Le riflessioni del questore scaturiscono dall’ultimo fatto accaduto la settimana scorsa quando un giovane senegalese, dopo essere stato sorpreso a molestare dei pensionati in un mercato rionale della città, ha sferrato un pugno a un poliziotto che si trovava lì a fare la spesa, e si è qualificato per fermarlo. Il giovane è stato arrestato e liberato dopo appena 48 ore. “Il problema – osserva De Matteis – non è il razzismo o sembrare razzisti. Bisogna affrontare gli effetti dell’immigrazione in modo intelligente, senza cadere in strumentalizzazioni. Oggi i poliziotti vengono aggrediti con estrema facilità. La divisa non è percepita come un deterrente. Il senso dello Stato è ignorato. Il caso avvenuto pochi giorni fa è emblematico”. Lo sfogo del questore riguarda anche il nostro sistema giudiziario: “Adesso dire in giro che si è un poliziotto è una ragione in più per essere picchiati. Soprattutto dagli stranieri che sanno sfruttare i punti deboli del nostro sistema normativo: ispirato ad un alto livello giuridico ma non aggiornato ad affrontare la quotidianità”. Inoltre pare essere profondamente cambiato l’identikit dei migranti che oggi “arrivano dai paesi subsahariani. Sono loro tra i principali protagonisti di episodi di delittuosi caratterizzati da una spiccata aggressività e violenza, come effetto soprattutto, ma non solo, del controllo delle piazze di spaccio al dettaglio. Lo dimostrano i dati, non è un’opinione. Dal luglio 2019 al 10 agosto 2020 le volanti della questura hanno fatto 6.409 interventi che hanno comportato il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria. Di questi, 2.887 casi riguardano stranieri. Stando ai dati più recenti, il 15% dei residenti di Torino sono stranieri, a parte i rumeni, che sono cittadini comunitari, le comunità più numerose sono quella marocchina e cinese. I recenti dati sulla sanatoria per il lavoro sommerso ci raccontano che sta emergendo significativamente quella peruviana, circa 9300 unità. Le altre comunità, come quella Nigeriana e Senegalese, pur essendo numericamente inferiori, sono caratterizzate da un alto tasso di delittuosità”. Anche per il fatto che oggi i migranti sono anche dei fuorilegge, è aumentata la loro aggressività. In un anno sono stati ben 71 gli agenti delle volanti rimasti feriti o contusi in servizio. A questi si devono aggiungere i feriti tra i poliziotti dei commissariati, circa una trentina. “Di recente – ricorda il Questore di Torino – un appartenente al commissariato Barriera Milano ha riportato una prognosi di 35 giorni per la frattura del metatarso. Sia chiaro, anche gli italiani reagiscono, eccome, soprattutto dopo il lockdown, che ha alimentato l’astio per i rappresentanti dello Stato. Nell’ultimo mese su 23 episodi di violenza, minaccia, resistenza e lesioni ai danni di operatori delle volanti 11 sono stati posti in essere da stranieri, in stato di alterazione per alcol e droga. In molte circostanze gli stranieri reagisco con maggiore violenza”. Secondo il Questore De Matteis “l’aumentata aggressività dei migranti è dovuta alla consapevolezza delle fragilità del nostro sistema normativo che, salvo in rari casi, consente la liberazione immediata dell’arrestato. In realtà molti migranti che commettono reati, come ad esempio lo spaccio di droga, temono di più l’espulsione degli effetti penali della legge. Per questo motivo sarebbe molto meglio accelerare le procedure di rimpatrio e rivedere le norme sull’immigrazione, frutto di un’epoca differente”.