Alessandria (Andrea Guenna) – Pur non condividendo molte delle cose che scrive e pensa, stavolta sono totalmente d’accordo con Giulietto Chiesa, non solo perché mio conterraneo (lui è di Acqui e di famiglia borberina, chi scrive è di Novi), ma anche per motivi di solidarietà professionale e di libertà. Giulietto Chiesa è da sempre un giornalista scomodo, controcorrente, ma molto intelligente e dotato di un intuito straordinario per cui riesce a scovare la verità nelle situazioni più ingarbugliate. In certe cose pensa molto bene, forse troppo, al punto che l’Europa dei globocrati e della Trilaterale gli ha voluto mettere il bavaglio. Sabato mattina era in camera d’albergo a Tallinn, la capitale dell’Estonia, mentre preparava il suo intervento alla conferenza dal titolo “La Russia è nemica dell’Europa?”, naturalmente a favore della Russia. Un paio di poliziotti gli hanno suonato alla porta e quando ha aperto lo hanno arrestato. Si tratta d’un fatto gravissimo, soprattutto perché compiuto da uno stato membro di un’Europa, un tempo culla del diritto, della civiltà e del pensiero liberale, oggi in mano ad un pugno di criminali che detengono il potere economico ed impongono alla gente la logica del mercato, per cui se uno li ostacola bisogna renderlo innocuo. Eliminarlo. Ti mettono il bavaglio, ti fanno il cordone sanitario intorno e tu fai una fatica bestiale a scrivere quello che succede davvero. Durante il tragitto verso la cella di sicurezza del commissariato un agente gli ha comunicato – in via ufficiosa – che su decisione del Ministero degli Esteri il fermo di 48 ore anticipava l’esecuzione del mandato di espulsione spiccato dall’Estonia nei suoi confronti. La motivazione ufficiale non è ancora chiara e l’ambasciatore italiano a Tallinn, Marco Clemente, per ore non è riuscito a parlare col giornalista prigioniero. Solo ieri sera gli è stato concesso un colloquio, ma nessuna spiegazione logica dell’accaduto per cui il motivo dell’arresto è ancora ignoto. “È un fatto molto grave – ha detto il suo avvocato, Francesco Paola – una violazione dei diritti politici”. Del caso si sta interessando l’ambasciatore italiano a Tallin, mentre a Roma il segretario generale della Farnesina, Michele Valensise, ha convocato l’ambasciatore di Estonia, Celia Kuningas, per chiedere urgenti chiarimenti.
Corrispondente prima dall’Urss e poi dalla Russia per vent’anni, firma dell’Unità e quindi della Stampa fino agli anni 2000, Chiesa ha avuto spesso una posizione piuttosto critica sulla politica occidentale rispetto a vicende dell’Est Europa come quella ucraina. Di Chiesa sono altrettanto note le analisi, che io condivido appieno, sui fatti dell’11 settembre, organizzato dalla Cia per giustificare la guerra in Afghanistan. Ci sono le prove che le torri gemelle non siano crollate per l’impatto degli aerei ma perché sono state minate e infatti si sono accartocciate su se stesse come succede sempre nel caso di demolizioni controllate.
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