Dal Mocca di Alessandria (Alessandria 3 – Pordenone 0) – Incontrare in casa la cenerentola che ha appena cambiato guida tecnica (si fa per dire) e che sta cercando di scalare posizioni è sempre una partita piena di incognite, dove hai tutto da perdere e poco da guadagnare. Se poi sei l’Alessandria attuale con aspettative solo sussurrate ed un impianto di gioco finora tutt’altro che convincente allora il rischio di passare una settimana (la prossima) fra polemiche e recriminazioni è altissimo. Alla fine di un primo tempo deludente arriva però un gol di naso di Cavalli che stronca gli equilibri dei Neroverdi e mette la partita in discesa per i Grigi, partita poi suggellata da altri due gol di pregevole fattura siglati da Marconi e Guazzo. E così, giusto per i superficialoni, anche questo salmo finisce in gloria. Il 3-5-2 presentato da D’Angelo prevede Obodo in panca (il play lo fa Cavalli), Vitofrancesco e Mazavilla mezzali, Spighi e Mora quinti; Sosa, Terigi e Ferrani davanti a Nordi; Marconi e Taddei punte con Guazzo pronto a subentrare ma non ancora al cento per cento. Davanti al Pordenone votato a rischiare il meno possibile questa Alessandria non trova il bandolo della matassa: lenta di zucca, limitata negli acuti e inesistente negli uno contro uno. Poi va in vantaggio su una impacciata respinta del ’93 Bazzicchetto e, dopo il riposo e con Guazzo e Sabato in campo, tutto torna nell’ordine naturale delle cose: D’Angelo si mette a specchio contro i malcapitati e i suoi vincono i rispettivi duelli in ogni zona di campo ed il gioco è fatto (per modo di dire). Perché di gioco se ne è visto pochino ma con un centrocampo sostanzialmente a quattro gli equilibri sono parsi più facili da trovare e Obodo ed il brasiliano sono sembrati a loro agio giocando in linea. Se pensiamo però che il giocatore protagonista del cambio di marcia oggi è stato Sabato, accreditato in estate come terzo cambio della difesa mancina, dobbiamo un po’ tutti rivedere giudizi, valutazioni e priorità. Ma c’è un altro aspetto che non convince di questa benedetta squadra (e sono cose che avevo già scritto dopo l’amichevole estiva giocata a Bardonecchia contro l’Eintracht e, da allora, certi atteggiamenti non sono cambiati): la nostra squadra si difende scappando indietro, è troppo lunga sul campo e spesso anche troppo larga (ma qui si entra nel difficile); quando prende palla è sempre schierata troppo lontana dall’area avversaria, i nostri giocatori sono sempre troppo lontani fra loro, ci sono fratture eccessive fra centrocampo ed attacco e spesso la linea mediana non accorcia le distanze rimanendo comodamente appoggiata ai terzini centrali. Purtroppo il calcio si è evoluto in questi ultimi venticinque anni e sento fare analisi e discorsi che andavano bene giusto cinque lustri orsono, anzi, visto che sento tranciare giudizi sempre dagli stessi personaggi che già allora non ne azzeccavano una, mi chiedo se in tutto questo tempo hanno studiato qualcosa oppure sono sempre sul pezzo per raccontare balle utili soltanto a loro.
Alessandria: Nordi, Sosa, Mora (dal 9’ s.t. Sabato); Ferrani, Mezavilla, Terigi; Spighi (dal 1’ del s.t. Guazzo), Cavalli (C), Marconi, Taddei (dal 26’ s.t. Obodo), Vitofrancesco. A disp.: Poluzzi, Sabato, Scotto, Sirri, Obodo, Guazzo, Nicolao. All. L. D’Angelo.
Pordenone: Bazzichetto, Capogrosso, Pramparo; Uliano (dal 24’ s.t. Potenza), Peccarisi; Ghinassi, Bacher, Buratto (C), Barbuti, Conti (dal 28’ p.t. Simoncelli), Paladin (dal 27’ s.t. Benatti). A disp.: Maniero, Placido, Rosania, Migliorini, Simoncelli, Benatti, Potenza. All. sig. Foschi.
Arbitro: Alessandro Prontera di Bologna.
Gol: Cavalli (A) al 46’ p.t., Marconi (A) al 17’ s.t., Guazzo (A) al 28’ s.t.
Corner: 8-3
Spettatori: 1.680
Recuperi: 1+3
LE PAGELLE
Nordi 6,5 – Una sola bella parata a metà primo tempo su Uliano poi ordinaria amministrazione
Sosa 6,5 – Difensivamente fa cose importanti, peccato che quando deve giocare la palla lo fa in modo elementare e troppo prevedibile. Comunque la sua miglior prestazione da quando gioaca qui.
Mora 5,5 – Inizia bene ( il solo ) poi si spegne troppo presto e viene sostituito con Sabato
Ferrani 5 – Rigido, timido e poco reattivo non fa mai un passo avanti e se deve rilanciare lo fa sempre in affanno
Mezavilla 5,5 – Poca roba nel primo tempo poi è più a suo agio quando il tema della partita si semplifica
Terigi 5,5 – La prestanza fisica stavolta non aiuta e qualche volta sugli appoggi e nel giro palla è imbarazzante.
Spighi 5,5 – Non incanta ma sia chiaro: c’è chi deve lanciare e chi deve portare la palla, e se non funziona chi detta i tempi non ci si può aspettare che chi deve correre faccia sempre la differenza….
Cavalli 5,5 – Vedi sopra, lui o Obodo: se non è zuppa è pan bagnato. Il gol di naso, pur fondamentale per vincere la partita e sparigliare le carte, non gli basta per prendere la sufficienza
Marconi 6 – A fronte di un gran gol e di una ripresa decente il giudizio è inficiato da un primo tempo stranamente spento.
Taddei 5,5 – Siamo alle solite: se D’Angelo lo toglie ( vedi Novara) impiccano il mister, se il mister lo tiene 90’ impiccano D’Angelo. In realtà lui è un giocatore importante quando fa cose straordinarie e purtroppo non ci dice prima quando le fa
Vitofrancesco 5,5 – In mezzo al campo sbaglia poco ma il coefficiente medio delle sue giocate è basso.
Guazzo ( dal 1’st ) 6,5 – Una gran punizione, alcuni buoni spunti e un peso specifico importante là davanti.
Sabato ( dal 8’st ) 7,5 – Difensivamente perfetto è bravissimo nel cross del gol di Marconi e nell’azione dalla quale scaturisce la punizione per il terzo gol.
Obodo ( dal 25’st ) 6 – Può e deve fare di più oltre all’elegante compitino al quale ci ha abituato e non pensi di cavarsela con due belle aperture per partita: da lui vogliamo coraggio, corsa, sostanza e geometria; per l’uncinetto meglio i ricamatori di professione.
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