Casale Monferrato – Sono cinque le case di riposo piemontesi, del Casalese e dell’Astigiano, finite sotto la lente di ingrandimento della Procura di Vercelli.
Le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo e procurata epidemia. A occuparsene è il sostituto procuratore Davide Pretti, che per ora procede a carico di ignoti. Non sono stati diffusi i nomi delle strutture sotto indagine.
Si dovrà stabilire se la tutela della salute di ospiti e personale delle case di riposo sia stata garantita secondo i protocolli ed accertare eventuali responsabilità nel caso di morti dovute al coronavirus e contagi di ospiti e personale. La maggior parte degli esposti presentati sulle strutture, infatti, sono stati firmati da parenti di anziani ospiti deceduti nelle ultime settimane.
Ad Alessandria e provincia già nelle scorse settimane ci sono stati sopralluoghi dei carabinieri del Nas proprio per accertare se è avvenuto il rispetto dei protocolli.
L’ultimo caso, in ordine di tempo, è stato quello di Stazzano, nel Novese. Alla casa di riposo del paese venerdì scorso è deceduta una paziente, Franca Bisio, per sospetto coronavirus.
La donna, affetta da demenza senile precoce, era stata sottoposta a tampone il 2 aprile come tutti i 76 ospiti del Castello di Stazzano, compresi i disabili della comunità. L’esito aveva stabilito che i contagiati, tutti asintomatici, erano quaranta, oltre a 23 operatori. Il risultato per Franca Bisio, però, non è mai arrivato e la pensionata, venerdì scorso, è deceduta.
L’ex marito della donna, Luciano Arcaini, ha presentato esposto in procura che adesso sta eseguendo indagini attraverso i Carabinieri.
Secondo quanto ricostruito, finora, dagli inquirenti nelle due settimane prima del decesso Arcaini aveva segnalato il ritardo all’Asl, ai carabinieri e alla procura e aveva riferito di essere venuto a conoscenza solo tramite un amico medico dell’esito positivo del tampone sull’ex moglie.
Venerdì mattina la donna era stata visitata da un medico nella casa di riposo che aveva deciso per una terapia anti coronavirus seppure in assenza di comunicazioni ufficiali sull’esito da parte dell’Asl. Però, poche ore dopo, nel pomeriggio, la paziente è morta. Secondo Luciano Arcaini, in queste ultime settimane le condizioni della donna erano peggiorate e sabato mattina, il giorno dopo la morte della moglie, ha consegnato un esposto ai carabinieri di Capriata d’Orba dal quale è partita l’indagine: nel fascicolo, a oggi, non risulta alcun nome di indagato.
L’uomo ha elencato punto per punto quanto avvenuto a partire dal 4 marzo quando, cioè, la casa di riposo di Stazzano aveva vietato ai parenti le visite agli ospiti poiché erano emersi i primi casi di anziani con febbre ed era già stata avvisata l’Asl della necessità dei tamponi, eseguiti solo un mese dopo.
Ad inizio aprile anche l’ex moglie Franca Bisio aveva cominciato ad accusare sintomi febbrili, curati con tachipirina. Arcaini aveva cominciato a preoccuparsi tanto che, dopo aver visto la moglie in una videochiamata, secondo l’uomo le condizioni della pensionata erano disperate.
Fino al decesso, avvenuto venerdì scorso, e sul quale, adesso, sono in corso indagini da parte della procura.
La salma della pensionata è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale di Abbiategrasso, dove l’autopsia potrà essere eseguita in sicurezza dato che è l’unico centro del Nord Ovest dotato di laboratori adeguati al trattamento di salme potenzialmente contagiate.
Dall’Asl, al momento, visto che è in corso l’indagine dei carabinieri di Novi Ligure e di Alessandria, è no comment.