dall’Ottolenghi di Acqui (Acqui 4 – Argentina Arma 2) – La riscossa dei Bianchi non si è fatta attendere. Dopo la cocente, quanto inaspettata, sconfitta patita domenica, sul campo degli odiati rivali della Novese, la squadra termale ha fatto nuovamente valere la “legge dell’Ottolenghi” sconfiggendo l’Argentina (ancora imbattuta in quest’inizio di stagione) e rinsaldando la panchina di mister Merlo, già messa in discussione dopo i due ko consecutivi di campionato e coppa Italia. Le critiche, alcune, peraltro, decisamente ingiuste, non sono, difatti, mancate nei confronti del trainer acquese: “Non è un allenatore all’altezza della categoria”, “Non riesce a motivare adeguatamente i giocatori, facendoli rendere meno di quello che valgono”, oppure ancora “Riesce a far funzionare sempre poco i giovani, dandogli troppe poche responsabilità”. Condivisibili o meno, questi pareri non hanno scalfito la proverbiale scorza granitica di Arturo Merlo che, nel turno infrasettimanale di mercoledì, ha riproposto, per dieci undicesimi, la cosiddetta “formazione tipo” con il solo Genocchio a rifiatare in panchina. C’era molta attesa sugli spalti dell’Ottolenghi, specialmente per osservare l’atteggiamento con cui sarebbe scesa in campo la squadra, dopo il match di Novi. Quale faccia avrebbe proposto l’Acqui? Quella convincente – ma sciupona – di tutto il primo tempo, o quella tremebonda e paurosa della ripresa? Praticamente consegnata ai Biancocelesti senza colpo ferire. Beh, l’avvio dei Bianchi ha spazzato via ogni sorta di dubbio o incertezza.
I padroni di casa, al 10′, sono già sul due a zero per merito dei due giocatori “fuori categoria” presenti in rosa. Al terzo minuto Fici atterra Pizzolla in area, rigore indiscutibile che Giacomo Innocenti trasforma senza esitazione. Al decimo minuto, come detto, Jeda raddoppia con una giocata delle sue e sembra mettere in naftalina l’incontro. Ma se l’Argentina, fino a qui, non ha ancora conosciuto l’onta di una sconfitta, un motivo ci sarà: gli ospiti, infatti, accorciano le distanze al 16′ con l’ex cassinese Marin. L’Acqui, per qualche minuto, torna a vedere i fantasmi di Novi Ligure e Bellinzago. Poi i Bianchi si scuotono e riprendono a caricare a testa bassa senza curarsi di nulla e nessuno. Si materializza così il gol di Cangemi poco dopo la mezz’ora. All’intervallo, quindi, lo score segna un rassicurante 3 – 1 ma, la ripresa, si apre con ancora in campo Mr. Hyde: evidentemente il Dr. Jekyll era rimasto attardato negli spogliatoi. L’Argentina, invece, in campo c’è eccome e accorcia nuovamente le distanze con il centravanti Niang. Subìto il secondo schiaffo, l’Acqui si ridesta. Teti non corre più pericoli seri ma, si sa, nel calcio, un gol di vantaggio non è assolutamente sinonimo di sicurezza. Nemmeno quando l’avversario rimane in inferiorità numerica: espulso Conrieri per rosso diretto al 28′ a causa di un fallaccio su Pizzolla. Quando poi, appena un giro di lancette più tardi, Dondero stende Innocenti in area, ed il fantasista si presenta per la seconda volta sul dischetto, il sospiro di sollievo sulle tribune è molto più che accennato. I tifosi termali, però, sembrano essere destinati a soffrire, quasi per contratto, ed ecco che l’estremo difensore ospite si riscatta dell’ingenuità precedente e disinnesca il penalty. I seggiolini sembrano ancora scomodi. La tranquillità, come nei migliori romanzi gialli, arriva solo in prossimità dell’ultima pagina, quando Aquaro, ad un nulla dal 90′, realizza la rete della sicurezza. Per gli affanni c’è tempo. Se ne riparlerà domenica in quel di Sestri Levante. Altra trasfertina vietata ai deboli di cuore. Ma ad Acqui si è abituati a questo ed altro.
TABELLINO
Acqui: Teti, Coviello, Giambarresi; Del Nero, Emiliano, Rondinelli; Pizzolla, Cangemi, Aquaro, Innocenti, Jeda. A disp.: Scaffia, Buso, Bencivenga, De Stefano Genocchio, Buonocunto, Margaglio, Zunino, Porazza. All. Arturo Merlo.
Argentina Arma: Dondero, Conrieri, Fici; Fiuizzi, Marin, Negro; El Khaiari, Moroni, Niang, Costantini, Gagliardi. A disp.: Mosetti, Leuzzi, Celotto, Calipa, De Flavis, Ragusco, Cantieri, Mangione. All. Gian Carlo Calabria
Gol: 3′ rig Innocenti (Ac); 10′ Jeda (Ac); 16′ Marin (Ar); 35′ Cangemi (Ac); 7′ st Niango (Ar); 44′ Aquaro (Ac)
Arbitro: Lavelli di Sesto San Giovanni
Guardalinee: Avalos di Legnano e Lattanzi di Milano
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