Torino – Ci saranno aumenti medi del 10% del prezzo minimo dell’uva del Gavi Doc e Docg. In due riunioni la Commissione paritetica regionale tra parte agricola (Cia, Coldiret t i , Confagricoltura, Confcooperative, Vignaioli Piemontesi e Cantina Produttori) e industriale (Araldica Castelvero, Mignanego Francesco e figli, La Scolca, Batasiolo, Massone Stefano e Vigne Regali) è stato trovato l’accordo concluso ieri su prezzi e rese del Gavi Docg superando l’iniziale opposizione degli imbottigliatori a discutere del prezzo lasciando al mercato la sua definizione. Crescono i prezzi minimi delle uve rispetto al 2013: per il Gavi Docg si è passati da 0,725 al 0,800 euro/kg per la prima fascia; da 0,765 a 0,840 euro/kg per la seconda fascia; da 0,920 a 0,985 euro/ kg per la terza. Per il Gavi con menzione geografica i prezzi rispetto allo scorso anno sono variati da 0,915 a 0,980 euro/ kg per la prima fascia; da 0,955 a 1,020 per la seconda fascia; da 1,120 a 1,185 per la terza fascia. Per il docg l’incremento è dell’11%.La resa per ettaro è anch’essa cresciuta per via delle giacenze di mosto molto basse (solo 14.000 ettolitri ad agosto). Rimasta invariata la quota fissa di 95 q/ha (il massimo consentito dal disciplinare), quest’anno si applica una riserva vendemmiale di 10 q/ha da utilizzare con la modalità del blocage-deblocage. In sostanza nei primi mesi del 2015 si potrà trasformare in Docg questa quantità di vino su richiesta del Consorzio e parere favorevole delle altri parti, in base alle condizioni del mercato.
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