Alessandria – Mentre stiamo scrivendo – sono le 17:47 – si sta svolgendo una riunione in prefettura tra il prefetto Iginio Olita (nella foto), il sindaco di Alessandria Cuttica di Revigliasco, il vicesindaco Buzzi Langhi con qualche assessore, per valutare l’opportunità di adottare misure in grado di far fronte al contagio da coronavirus in provincia. Si calcola che solo all’ospedale di Alessandria i ricoverati contagiati dal virus cinese siano 25 mentre in provincia sono 31. L’allarme è scattato dopo che tre cassiere del supermercato Esselunga sono risultate positive al tampone, insieme ad una vigilessa e, come sappiamo, ad un dipendente di Amag. Tutti già ricoverati all’ospedale. Secondo attendibili indiscrezioni si ipotizza la chiusura di alcuni supermercati cittadini, anche se l’ipotesi appare francamente inopportuna. Ciò che appare certo è che a situazione sia scappata di mano anche in considerazione dei due decessi di Novi e di quello tortonese. Inoltre, secondo alcune voci, ci sarebbero tre decessi in un ospizio tortonese con relativo contagio di molti dei degenti. Sappiamo che il virus, se attacca un anziano, può aggravare il quadro patologico generale per cui l’infettato, già debilitato per altra patologia, potrebbe giungere alla morte. Ma non è dimostrato che il coronavirus sia letale, per cui non si registrerebbero decessi per coronavirus ma decessi col coronavirus.
Aggiornamento delle 19:20
Risultano positivi al coronavirus un barista di circa 70 anni titolare di un locale della periferia sud della città, una farmacista e due segretarie di un poliambulatorio. Tutti ricoverati, per cui i degenti affetti dal virus cinese in Alessandria salgono a 28. La situazione si sta aggravando di ora in ora e la riunione in prefettura pare sia ancora in corso. Non si conosce per ora l’entità dei provvedimenti che saranno adottati per contenere l’infezione, ma sembra molto probabile la chiusura di molti locali aperti al pubblico come supermercati, bar, farmacie, negozi, luoghi pubblici.