Alessandria – Serata entusiasmante quella vissuta ieri sera in Piazza del Duomo per la presentazione dell’Alessandria Calcio 2014-2015. La partecipazione della gente è stata massiccia, oltre ogni aspettativa. La location poi, mai utilizzata in passato per manifestazioni ed eventi, è stata una felice intuizione: scenograficamente rigorosa, quasi metafisica, quando si è riempita è diventata il foyer naturale del Mocca col vantaggio che, in questa serata, c’era finalmente un popolo diverso dal solito. Dal punto di vista puramente spettacolare è stata una manifestazione pressoché perfetta sia nei tempi, sia per i filmati che per i service. La scelta poi di un conduttore come Massimo Brusasco la definirei un autentico jolly perché, finalmente, ci si è liberati dei vecchi grilli parlanti autoreferenziali per consegnare il palco a chi sembra nato per condurre serate di questo tipo senza prendersi sempre troppo sul serio. Le persone che hanno animato la piazza hanno gradito, partecipato e cantato. Non so se alla partita rivedremo puntualmente certe facce nuove e tanti giovani ma da stasera sappiamo di poter contare su gente che potenzialmente sarà il futuro di questo club. La velocità con la quale possono cementarsi nuove aggregazioni dipenderà dai risultati sul campo, la qualità del gioco che questo collettivo saprà garantire ed il coinvolgimento di persone sempre più motivate. Da troppo tempo non pensavo che questa squadra, orgoglio nostro e prima dei nostri padri, avesse un futuro che non farà rimpiangere pagine gloriose del passato. E adesso mi chiederete: ma come, hai colto tanti particolari così roboanti in un paio d’ore durante una kermesse dei Grigi? Sì, ora ne sono convinto, perché il percorso intrapreso dalla gestione Di Masi tende ad una rivoluzione copernicana dei rapporti fra squadra e città su basi che ricalcano fedelmente un progetto che sta portando tutto il calcio a cambiare pelle, mente ed anima. Sarà uno sport migliore o peggiore rispetto a quello che conosciamo? Sono vecchio e viziato per un giudizio sereno, ma so che sarà semplicemente un’altra cosa ed eventi come quello appena vissuto in piazza del Duomo ne sono la palmare conferma. Ancora qualche barrito da parte di decrepiti elefanti sulla via di Villa Arzilla, qualche ricorrenza rimasta da celebrare più per abitudine che per convinzione, qualcuno che troverà il coraggio di mandare a casa vecchi arnesi e voilà, il nuovo calcio è servito.
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