– 630 Deputati e 315 Senatori che, come ben sappiamo, oltre a percepire un lauto stipendio, godono di una lista interminabile di privilegi.
– 1.117 Consiglieri regionali. In Italia lo stipendio e il numero dei consiglieri regionali varia da regione a regione, ma praticamente da nessuna parte, comprendendo rimborsi e gettoni, questo è inferiore a un minimo di 10.000 euro mensili anche se spesso guadagnano molto di più. Qualche dato: In Italia, si va dai 16’000 euro mensili del Piemonte (sola indennità mensile), ai 6.597 euro dell’Umbria. Sopra la soglia dei 10.000 euro anche Puglia (13,830 euro), Abruzzo (13.359), Lombardia (12.555), Emilia-Romagna (11.053 euro), Calabria (11.316) e Campania (10.976 euro). Ma non dimentichiamoci dell’ “indennità di fine mandato”: se ne parla poco, ma corrisponde a una cifra considerevole: prendendo in esame il Piemonte, può arrivare a 257.000 euro: praticamente, se lo sommiamo per le 60 mensilità che compongono il mandato, si parla di 4.283 euro al mese. Ovviamente, anche per loro spesso è previsto un bel vitalizio, diritto che viene acquisito mettendo alle spalle anche solamente mezza legislatura.
In Francia, i consiglieri regionali percepiscono un’indennità commisurata alla popolazione delle regioni che rappresentano. Si va dai 1’500 euro mensili delle regioni con meno di un milione di abitanti ai 2’600 euro per le regioni con oltre tre milioni di abitanti.
In Germania, paese federale dove le regioni (Länder) hanno competenze molto maggiori di quelle italiane, i parlamentari dei Länder ricevono salari determinati in base alle leggi regionali: si va dai 2.280 euromensili di Amburgo ai 9.500 euro “fuori scala” della Renania settentrionale-Vestfalia. Il dato medio si aggira attorno ai 4’500 euro mensili ed equivale a circa la metà dei salari medi dei consiglieri nelle Regioni italiane, pur a fronte di un’economia ben più forte e ricca, e di un’efficacia amministrativa di ben altra qualità.
In Svizzera, altro Paese federale, a cui spesso l’Italia del nord guarda come un modello di efficienza, i Cantoni hanno competenze e poteri molto maggiori anche dei Länder tedeschi, ma i membri dei parlamenti cantonali non percepiscono nessun salario mensile. In Svizzera la politica non è considerata una professione, e così, anche i consiglieri comunali ed i parlamentari nazionali non ricevono nessuna remunerazione, ma svolgono le loro professioni di sempre ed al contempo partecipano alle sedute dei parlamenti: il tasso di assenteismo è bassissimo se paragonato a quelli italiani.
– 8.094 Sindaci. Lo stipendio del sindaco varia in base al numero degli abitanti: allo stipendio, ovviamente vanno sommati i rimborsi e le spese di rappresentanza. Ecco dalla GU del 13/05/2000, la indennità di funzione mensile dei sindaci.
1) Comuni fino a 1000 abitanti guadagnano 1.290 euro
2) Comuni da 1.001 a 3.000 abitanti 1.450 euro
3) Comuni da 3.001 a 5.000 abitanti 2.170 euro
4) Comuni da 5.001 a 10.000 abitanti 2.790 euro
5) Comuni da 10.001 a 30.000 abitanti 3.100 euro
6) Comuni da 30.001 a 50.000 abitanti 3.460 euro
7) Comuni da 50.001 a 100.000 abitanti 4.130 euro
8) Comuni da 100.001 a 250.000 abitanti 5.010 euro
9) Comuni da 250.001 a 500.000 abitanti 5.780 euro
10) Comuni oltre 500.001 abitanti 7.800 euro
– Comuni: 120.490 consiglieri e 35.254 assessori. Mentre i consiglieri comunali riescono a racimolare poche centinaia di euro, gli assessori arrivano a percepirne svariate migliaia:
1) I consiglieri comunali percepiscono un gettone di presenza, il cui importo varia comune per comune. Nei comuni da 1.001 a 10.000 abitanti, 18.08€ a seduta; da 10.001 a 30.000 abitanti, 22.21€; da 30.001 a 250.000 abitanti, 36.15€ per ciascuna presenza in aula. Oltre ad essere percepiti ad ogni riunione del Consiglio Comunale, i gettoni di presenza sono previsti anche per la presenza alle commissioni.
2) Agli assessori di comuni con popolazione superiore a mille e fino a cinquemila abitanti è corrisposta un’indennità mensile pari al 15% di quella prevista per i sindaci. Agli assessori di comuni con popolazione superiore a cinquemila unità e fino a 50.000 è corrisposto un compenso pari al 45%.
Per avere un esempio prendiamo il Comune di Torino:
– sindaco € 9.123,53;
– Vice Sindaco € 6.842,65;
– Assessori comunali € 5.930,31
– Presidente del Consiglio comunale: € 5.930,06;
– Consiglieri comunali: € 3.142,00;
A queste indennità di funzione vanno aggiunti a tutti quanti:
– € 120,85 per ogni seduta istituzionale massimo 1 al giorno (massimo 19 “sedute” al mese);
– € 0,510 rimborso chilometrico che viene corrisposto a ciascun dei suddetti eletti per A/R dal luogo di residenza fino alla sede di lavoro.
– Vecchie Province: 3.246 consiglieri e 858 assessori provinciali. I consiglieri provinciali percepiscono un gettone di presenza per ogni seduta del consiglio e commissione alla quale partecipano, più volte alla settimana.
Siamo a 161.910 persone, un esercito. Fermiamoci qui. Senza andare oltre.
Non conteggiamo le centinaia di unioni di comuni.
Non conteggiamo le circoscrizioni.
Senza contare che mediamente sono eletti solo 10 su cento candidati. Siamo, cioè, in presenza di oltre 1 milione e mezzo di persone che fanno, che vogliono o che vorrebbero fare politica.
– I costi. Fatevi un po’ di conti voi stessi. Quanto incassa un consigliere regionale? Ogni consiglio regionale autodecide quale indennità e quali rimborsi assegnare ai propri membri. Ecco la classifica degli stipendi (indennità+rimborsi) dei consiglieri regionali:
1) Piemonte 16.630 euro
2) Lombardia 12.555 euro
3) Sardegna 11.417 euro
4) Calabria 11.316 euro
5) Campania 10.972 euro
6) Sicilia 10.946 euro
7) Puglia 10.432 euro
8) Veneto 10.280 euro
9) Molise 10.255 euro
10) Lazio 9.958 euro
11) Emilia Romagna 9.543 euro
12) Liguria 9.337 euro
13) Friuli Venezia Giulia 8.362 euro
14) Abruzzo 8.054 euro
15) Toscana 7.189 euro
16) Basilicata 7.029 euro
17) Marche 6.810 euro
18) Trentino 6.614 euro
19) Valle d’Aosta 6.603 euro
20) Umbria 6.597 euro
Lo stipendio del consigliere regionale è un semplice indicatore. Già dall’articolazione complessa del tabellario è possibile dedurre l’inconsistenza numerica dei consiglieri regionali “semplici”: tra presidenze e vicepresidenze di commissioni, capigruppo, segretari d’aula e commissione, ecc. Non resta escluso da incarichi maggiorati nemmeno il 10% degli eletti.
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