La candidata sindachessa (PD) al comune di Alessandria ha iniziato nel modo peggiore la campagna elettorale presentandosi agli alessandrini con un discorso pieno di ovvietà e di affermazioni fuori luogo, presto contraddette.
Alessandria (a.g.) (15.09.2011) – La conferenza all’aperto che Rita Rossa, attuale vicepresidente della Provincia, ha tenuto stamane sul marciapiede antistante al teatro Alessandrino (zona Piazza Garibaldi) davanti a poche decine di aficionados, per presentarsi come prossima candidata sindachessa per la sinistra (cosa ampiamente anticipata da queste colonne due mesi fa) al Comune di Alessandria, fa già discutere. Non per i contenuti, che non ci sono stati, ma per le generiche e fumose affermazioni prive di fondamento che, per l’ennesima volta, la bionda candidata vicina a Filippi e a Palenzona ha pronunciato. Rita Rossa (un po’ troppo pingue per la verità), al di là delle ovvietà di circostanza, non ha detto granché ma, per quel poco che ha detto, è stata subito cassata. E a cassarla ha pensato Corrado Parise, noto esponente della sinistra, un tempo era iscritto al PD e forse lo è ancora, che ha puntato il dito sulla superficialità con la quale la bionda maestra socialista ha parlato. Per Parise esistono: “Due aspetti gravi nelle dichiarazioni di Rita Rossa. Uno politico, uno regolamentare. Riguardo alle regole – afferma Parise -, apprendiamo dalla Rossa che sarebbe stato definito il regolamento delle primarie di coalizione. Noi non ne sappiamo nulla, tantomeno nessun organo del Pd l’ha ratificato. È evidente che il tutto non è stato concordato né col partito né tantomeno con gli altri candidati, ma stabilito nella solita ristretta cerchia di apparato”. Non è neppure così caro Parise, non sopravvaluti la candidata, perché Rita Rossa, molto probabilmente, la storiella del regolamento delle primarie se l’è inventata poco prima, e l’ha raccontata tanto per dire qualcosa. Ma Parise attacca ancora: “Dal punto di vista politico, è evidente che da oggi il solco con questi dirigenti è ancora più profondo e diventa irreversibile. La nostra proposta – conclude Parise – è sempre stata alternativa a quella della burocrazia del Pd. Da oggi lo è radicalmente. Mentre sono sempre più vicini i nostri sentimenti a quelli dell’elettorato del Pd, di centrosinistra e di tutti gli alessandrini che non ne possono più e vogliono cambiare davvero, nella speranza non solo di una città nuova, ma di una nuova politica”. Non si illuda compagno, perché secondo noi non cambierà niente. Comanderanno sempre glli stessi che hanno comandato fino ad oggi, destra o sinistra non importa. Ma resta pur sempre un fatto e cioè quello per cui alle prossime amministrative gli alessandrini dovranno scegliere fra il sindaco peggiore della storia di Alessandria da una parte ed una signora che parla, parla, parla… e non dice niente, dall’altra. Alla fine trionferanno sempre gli “utili idioti” come il nostro amico Andreotti ama chiamare coloro che gestiscono il potere pubblico per conto terzi, terzi che forse non sono neanche di Alessandria. Povera città!
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