Forse tramontata l’ipotesi di una fusione di CRAL con Banca Popolare di Legnano, ora BPM, che detiene l’80% della banca alessandrina, punterebbe alla cessione dell’istituto di credito alla Cassa di Risparmio di Asti.
Milano (11.09.2011) – Per poter rispettare gli impegni presi con Banca d’Italia, accanto ai due temi della governance e della ricapitalizzazione, BPM potrebbe cedere l’80% detenuto nella Cassa di Risparmio di Alessandria alla Cassa di Risparmio di Asti. Ma quel che più conta è la notizia secondo la quale Banca Popolare di Milano vuole uscire definitivamente dalla partita piemontese vendendo anche il 20% della Asti. Il motivo dell’operazione, oltre che essere dovuto alla necessità di ridurre il rischio di credito (o rischio di insolvenza) che è il rischio che il debitore non assolva anche solo in parte ai suoi obblighi di rimborso del capitale e di pagamento degli interessi, affonda le sue radici nel fatto che Bpm deve abbassare il più possibile la richiesta di ricapitalizzazione al mercato per cui l’obiettivo non è quello di ottenere una plusvalenza, quanto piuttosto di rafforzare i coefficienti patrimoniali. Così decollerebbe il progetto di creare una gruppo bancario piemontese di cui potrebbero far parte anche la Cassa di Risparmio di Bra, quella di Saluzzo e Biver (Gruppo Mps). Anche se resta l’incognita sull’effettiva disponibilità di capitali da parte dei possibili compratori.
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