Alessandria – Per il fatto che la Regione Piemonte (Cavallera) non ha ancora comunicato lo stanziamento per il 2014, si teme l’interruzione dal primo gennaio del l’erogazione degli assegni di cura e i non autosufficienti, circa 190, che fanno riferimento al Cissaca potrebbero non beneficiare più del servizio. Stessa sorte potrebbe riguardare anche tutti gli altri enti per i servizi sociali della provincia e così le famiglie beneficiarie del resto della provincia. Approssimativamente sono oltre 500, includendo quelle del Cissaca. Le risorse finanziarie provengono dal fondo nazionale per non autosufficienti che lo Stato assegna alle Regioni, le quali possono girare la quota a loro attribuita, agli enti dei servizi sociali. È il caso del Cissaca. Il presidente del Cissaca, Mauro Buzzi, confida che da qui a gennaio la situazione si possa risolvere in quanto la legge di stabilità prevede la conferma delle risorse per i servizi sociali e in particolare per l’assistenza in famiglia. Il contributo varia in relazione alla gravità delle condizioni di chi soffre: da 500 euro mensili fino a 1.300. E cioè se l’assistenza è condotta dai familiari oppure nel caso sia necessaria l’assunzione di una persona esterna che accudisca il malato più o meno interamente nell’arco delle 24 ore: quella che comunemente è chiamata badante.
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