Novi Ligure – Per evitare il collasso resta al Cit, Consorzio Intercomunale di Trasporti, di Novi un’unica soluzione: la privatizzazione.
Che a questo punto pare essere l’unica via come anche sottolineato dal presidente dimissionario Giuseppe Licata dopo che i sindacati, la scorsa settimana, hanno lanciato l’allarme sul servizio a rischio per via delle condizioni dei bus, molti dei quali vecchi e in pessime condizioni.
“È l’unica soluzione per poter fare investimenti – ha affermato Licata – altrimenti c’è il pericolo che i servizi di trasporto pubblico possano saltare”.
La prossima settimana inizieranno le scuole e lì sarà già occasione per poter testare l’efficienza del parco mezzi attualmente a disposizione del consorzio novese.
Che sono, poi, gli stessi degli anni scorsi mentre il piano di ristrutturazione prevedeva l’acquisto di sei nuovi bus nel 2019.
La decisione sul futuro del Cit spetterà al nuovo consiglio di amministrazione che sarà eletto dall’assemblea dei sindaci dei Comuni soci.
Importante sarà anche ascoltare i sindacati, che rappresentano i circa quaranta lavoratori del Cit.
Quella del Cit di Novi ricorda molto da vicino la vicenda che, ad Alessandria, riguardò l’Atm, l’azienda trasporti municipale che, sull’orlo del fallimento, fu poi acquisita due anni fa da Amag Mobilità e Line Pavia al termine di un’offerta di 4 milioni e 700.000 euro.
L’accordo, con Line Pavia socio di maggioranza, previde un investimento immediato di circa 500.000 euro della società lombarda.
Si potrebbe attuare la stessa soluzione con il Cit di Novi?
Non resta che attendere evoluzioni nella vicenda, intanto il 16 settembre riprenderà servizio nel consorzio novese l’ex direttore generale Giovanni Collareta che torna con il ruolo di direttore tecnico al posto di Alberto Moretto, andato in pensione.
Collareta fino al 15 settembre lavorerà per la società Riviera Trasporti Piemonte. Per lui arriverà un contratto annuale come Co. co. co. (Collaborazione coordinata continuativa).