Il Comune di Alessandria ha ricevuto dalla Comunità europea un aiuto di ben 22 milioni di euro che vanno ad aggiungersi agli 8 milioni, stanziati a suo tempo dalla passata amministrazione, per finanziare un piano di sviluppo urbano (PISU) avente lo scopo vincolante di elevare la qualità della vita dei residenti aumentando l’offerta culturale, riqualificando le aree verdi, creando le condizioni per un rilancio economico e sociale. Ci sono quindi 30 milioni che, se giocati con intelligenza, evitando i soliti sprechi e rubarizi di italica tradizione potrebbero dare un significativo aiuto alla nostra città che sta morendo, arenata sulle sabbie del nulla, con l’edilizia ferma, i negozi e gli artigiani che chiudono, i giovani che non trovano lavoro e se possono se ne vanno, sostituiti da popolazioni marginali provenienti dalle aree più disperate del pianeta. Il nostro entusiasmo è durato però poco, molto poco, spento dal gelo della delusione e lo diciamo con sincera amarezza, provocato dalla visione delle linee programmatiche del PISU redatto dall’assessorato allo sviluppo del Comune di Alessandria in cui una malcelata furbizia soffoca la ragione ed il buon senso. In ogni caso giudichino gli alessandrini. Per prima cosa il Piano riguarda soltanto due sobborghi, Borgo Rovereto e Borgo Cittadella. Ossia non più di 5-6.000 residenti. E gli altri 85.000 che abitano Alessandria ed i suoi sobborghi che, a quanto ci risulta, anche loro pagano le tasse e votano, perchè sono stati dimenticati? Sono forse i figli di un dio minore e non cittadini come tutti gli altri? O l’aver privilegiato Borgo Rovereto e Cittadella è stata solo una grossolana furberia avente l’unico scopo di finanziare il maleodorante calderone del ponte Meier? Infatti ben 18,2 milioni, ossia la gran parte del PISU, sono destinati a questo unico scopo. Anche gli altri 12 rimanenti rischiano di fare una fine similare, in alcuni casi di spreco ancora più assoluto. Infatti come giustificare, se non con evidenti deliri verbali e menzogne destinate ad un pubblico sprovveduto, il milione e 300.000 euro che saranno spesi per illuminare la cinta esterna della Cittadella? Quella che dà su campi completamente spopolati, i cui sentieri sono saltuariamente percorsi da irsute baldracche a fine corsa, non certo del gradevole tipo prediletto dall’ex presidente del consiglio Berlusconi. Se le nostre informazioni a riguardo sono corrette, la proposta della costosissima illuminazione viene da ambienti ipercattolici di stampo talebano autonominatisi, non richiesti, difensori della castità degli alessandrini a basso reddito frequentatori della cinta esterna della Cittadella. Dopo di che non potevano mancare le solite irrinunciabili e succose rotonde, tanto amate dai politici specie in tempi di elezioni. Nell’elenco delle cose da farsi troviamo anche la ristrutturazione di un solitario campo da bocce che in pratica c’è già e funziona abbastanza bene per cui non c’è alcun motivo pressante di rifarlo. Il tutto per dimostrare che ci si è ricordati dello sport. Il rilancio del verde pubblico si limita alla sottile fascia di giardini a valle del ponte Cittadella (i cosiddetti “marmi” per farci capire dagli alessandrini) che, per ignoranza, i redattori del Piano hanno scambiato per l’antico Parco della Rimembranza. A chi estende un piano urbano non ci sembra richiesta eccessiva il pretendere che almeno conosca la struttura della città. Il Parco della Rimembranza non era lì, ma si trovava ove oggi sono la piscina ed il palazzetto dello sport. Evidentemente il vezzo di abbattere le piante e costruire sul sedime dei giardini è storica attività degli alessandrini. Nel PISU si propone anche di riqualificare le sponde del Tanaro, divenuto un canale inagibile dopo la costosissima e demenziale ricostruzione post alluvione. Ma con quel che è rimasto da spendere non si riuscirebbe nemmeno a riqualificare le sponde del laghetto lasciato senza acqua nei giardini pubblici. Perciò è inutile aggiungere parole su proposte demagogiche. Arrivati a questo punto sia concesso al vostro modesto e assai preoccupato cronista una domanda al Sindaco e alla Giunta della nostra città: l’aver approvato in tempo di elezioni un PISU come quello alessandrino, è semplicemente suicida. Non esiste nulla, nè confessabile, nè inconfessabile, nè arcana strategia che possa giustificare politicamente un tale comportamento. Perchè lo avete fatto? Non riesco a trovare ragione alcuna, neppure la più turpe e segreta. Non si può scontentare in una volta sola il 95% degli abitanti della città. Votano anche loro.
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