Casale Monferrato (AL) – Da una settimana i pendolari che lavorano a Novara (la tratta Casale-Novara è lunga circa 45 chilometri) non è più stato possibile fare un unico abbonamento Trenitalia col risultato che prima si pagavano 78 euro al mese, ora 114. È l’effetto dello spezzettamento del tragitto Casale-Vercelli via bus (non sostitutivi di Trenitalia, anche come finanziamento) e Vercelli-Novara via treno. In molti pensano che la ferrovia tra Casale e Vercelli debba essere salvaguardata perchè, se anche si riuscisse a potenziare la Casale-Mortara-Milano, il problema non si risolverebbe. Intanto le lamentele sul trasporto pubblico locale non si fermano anche per la pessima organizzazione del trasporto su gomma a causa dell’insufficienza di spazio nelle corriere che costringe molti a stare in piedi durante il tragitto, e del maggior tempo impiegato per tornare a casa. C’è però da dire che in molti casi le ferrovie non hanno tutte le colpe perché alcuni pendolari, soprattutto ragazzi, riducono i vagoni in relitti, distruggendo tutto all’interno, senza che nessuno faccia niente… perché sono ragazzi. Ora il servizio è stato tolto e ne saranno tolti altri a danno della stragrande maggioranza degli studenti che si comportano bene. Ma non basta comportarsi bene, bisogna anche isolare e denunciare quegli idioti che sfasciano tutto, e la polizia ferroviaria deve vigilare di più. E i vari comitati dei pendolari, invece di lamentarsi continuamente senza concludere niente, inizino a presidiare i treni e a denunciare i vandali. Se ci diamo una mano tutti, si migliorano i servizi. Impariamo dalle nazioni più civili come la Germania e il Giappone. Là, chissà perché, funziona tutto e i vandali finiscono dentro. Perché non è vero che se le cose sono di tutti non sono d nessuno. Le cose quando sono di tutti sono di tutti e tutti devono contribuire a preservarle. Ripartiamo da qui.
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