Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e mi tocca nuovamente scrivere dei casini a ripetizione che combina il mitico, irripetibile, ineffabile, uno che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo: Mauro Bressan. Se fino a ieri lo specialista degli arroccamenti con un pugno di fedelissimi contro tutto e contro tutti era il colonnello Custer che con 200 uomini affrontò 2000 indiani e fu massacrato con tutti – o quasi – i suoi cavalleggeri, oggi ad arroccarsi è proprio il compagno Mauro che sta per essere sopraffatto dalla disperazione. E quando uno è disperato commette degli errori che portano inevitabilmente ad un risultato disastroso.
Disperato perché perde potere, o viene abbandonato da chi lo ha messo in un determinato posto, o non si rassegna a rientrare nei ranghi, Mauro Bressan, amministratore delegato di Amag Spa e amministratore unico di Amag Reti Idriche, secondo il nostro amico informatore Louis Chypre che la sa lunga, con un colpo di mano ha trasferito i suoi uffici di Amag Reti Idriche nei locali di Amag Ambiente, la ex Amiu, società che si occupa di nettezza urbana. A parte l’oggettiva incompatibilità delle reti idriche con la spazzatura, non si capisce perché Bressan abbia deciso improvvisamente di trasferirsi senza che nessuno gliel’abbia mai chiesto, forse seguendo gli squinternati consigli di qualche novese. Il motivo potrebbe essere che, volente o nolente, il mandato di amministratore delegato di Amag Spa gli scade il prossimo 23 maggio e questo fatto comporta, ipso facto, anche la decadenza dall’incarico di amministratore unico ad interim di Amag Reti Idriche, società del gruppo Amag particolarmente cara a Bressan che attende trepidante di essere nominato presidente della prossima società provinciale dell’acqua, con sede a Novi la quale, molto probabilmente, prenderà vita entro l’anno per un accordo con Mauro D’Ascenzi, amministratore delegato di Acos Spa, la società novese omologa della mandrogna Amag Reti idriche.
Insomma, sembra che Bressan si sia arroccato con qualche suo fedelissimo, al quale avrà certamente promesso qualcosa, temendo che una sua pur temporanea uscita di scena possa compromettere il raggiungimento dei traguardi che si è prefissato.
Ecco forse il motivo dei suoi reiterati venerdì giacobini.
E io pago.