Red – Una PMI su quattro non ha ancora preso in considerazione il web come strategia di marketing. Un quarto di queste imprese (circa il 22%), trova ostacoli a livello organizzativo. A conferma di ciò la scarsa conoscenza di Impresa 4.0 da parte del 34% ancora nel 2019, la stessa percentuale rilevata nel 2017, mentre passi avanti si registrano sul fronte di chi ha introdotto la rivoluzione digitale, passando dal 7% al 20%. Sono alcuni dei numeri che emergono da un’elaborazione dell’Adnkronos sull’indagine curata da Mediobanca e Unioncamere, presentata nei giorni scorsi a Roma. Tutto questo nonostante il 58% delle PMI utilizzi attivamente la Rete per aumentare il volume di affari e di queste il 46% vende anche attraverso e-commerce, avendo scoperto in questo canale una graduale integrazione rispetto alla vendita tradizionale, visto che nei tre quarti dei casi il fatturato online supera il 10% del totale.
Investimenti in innovazione
Quanto agli investimenti in materia di innovazione, nel 2018 il 52% delle medie imprese ha effettuati investimenti, ma nel 2019 ben 7 su 10 prevede di non farne di ulteriori e il 27% invece di aumentarli. Si parla per la maggior parte di innovazioni di processo, di prodotto (67% e 65%) e organizzative/gestionali (64%) e 57% di servizio.
Le prospettive
Sulle prospettive a breve-medio termine, nell’arco di 5 anni, tra chi sta affrontando la rivoluzione digitale, il 42% degli imprenditori italiani confida che l’azienda avrà più successo da un punto di vista economico e il 37% crede che competenze e mansioni dei dipendenti saranno modificate.
La produttività
La produttività degli occupati però aumenterà solo per il 14%, e l’impatto occupazionale per la maggior parte rimarrà lo stesso (66%) mentre si equivalgono i pareri su un possibile calo dell’occupazione (22%) o viceversa sull’aumento (22%). Un’occupazione che comunque dovrebbe marciare verso una maggiore qualificazione per il 19% degli industriali.