L’EX COMUNITÀ MONTANA TERRE DEL GIAROLO VANTA UN CREDITO PIUTTOSTO CONSISTENTE DAL GOLF COUNTRY CLUB MOMPERONE DELLA FAMIGLIA BIFFI DI BERGAMO, CHE NON PAGA L’AFFITTO DA OLTRE SEI ANNI, ED HA CHIESTO IL PIGNORAMENTO
di Piero Giacobone
San Sebastiano Curone (AL) – Se le comunità montane piemontesi saranno sciolte, sciolti non saranno i debiti e i crediti che queste hanno ancora in essere. Dopo la legge regionale 11 del 2012 che prevede la loro trasformazione in unioni montane di comuni, si tira la riga e si fanno i conti e, per quanto riguarda la Comunità Terre del Giarolo, tra i crediti ci sono oltre 720.000 euro che l’ente prossimo allo scioglimento attende dal Golf Momperone Srl gestito dalla famiglia Biffi di Bergamo costruttore dell’impianto nel Comune della val Curone dal 2005. Biffi, secondo la Terre del Giarolo, non pagherebbe il canone annuale di 116 mila euro da quasi sette anni, canone previsto per i 40 anni di concessione. Per questo, nel 2012, a fronte del debito che la società ha accumulato, la giunta della Terre del Giarolo ha incaricato l’avvocato Anna Maria Rivarolo di richiedere al tribunale l’emissione di un decreto ingiuntivo.
La Golf Momperone Srl (Biffi) ha però presentato opposizione al decreto con la motivazione che il contratto prevede, in caso di controversie fra le parti, la nomina del collegio arbitrale. L’opposizione è stata quindi accolta dal tribunale, che ha dato ragione alla società e di conseguenza ha revocato il decreto ingiuntivo. Uno smacco per la Terre del Giarolo, dopo il ritiro della delibera dello scorso anno che eliminava le indennità di premio ai dirigenti dell’ente, al quale è poi seguita la condanna per attività antisindacale
La giunta, adeguandosi, ha quindi deciso di incaricare l’avvocato Gian Francesco Semino di Tortona quale patrocinatore dell’ente nel corso della procedura arbitrale, e il legale Enrico Merli, anch’egli del foro tortonese, per l’incarico di arbitro. Secondo gli accordi sottoscritti, dopo L’aggiudicazione avvenuta tramite concessione di costruzione e gestione attraverso asta pubblica, il concessionario, oltre alla realizzazione del progetto esecutivo ed all’esecuzione delle relative opere, può gestire l’intero complesso per 40 anni, al termine dei quali l’intera proprietà rimarrà alla futura Unione di Comuni erede della Comunità Montana. L’importo complessivo del progetto è di € 10.503.5078,00, finanziato in parte con la legge 4/2000 dalla Regione Piemonte per € 2.622.780,00, in parte con la legge 65/87 per € 1,527.000,00 a carico del concessionario, cioè la Golf Momperone Srl (Biffi) che è anche tenuto a pagare la quota concessionaria annua di € 116.000,00 per trent’anni alla Comunità Montana (poi Unione di Comuni) con la quale saranno pagate le rate del mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti per l’acquisto dei terreni (circa 70 ettari). Ma il Golf Country Club Momperone pare che non abbia onorato gli impegni e la Terre del Giarolo ha dovuto pagare il mutuo al suo posto per cui la Giunta della Comunità Montana, con deliberazione n. 20 del febbraio scorso, ha affidato al responsabile del servizio tecnico manutentivo geometra Gaetano Giacobone l’incarico di richiedere al tribunale di Tortona l’emissione del decreto ingiuntivo. Dal canto suo la Golf Momperone dice di vantare un credito previsto dall’approvazione dello stato finale dei lavori pari a 694.000 euro, che però è stato liquidato dalla Regione Piemonte il 7 febbraio 2011. Di questi solo 461.132,68 disponibili poiché 233.000.867,20 trattenuti dalla Comunità in attesa che il giudice dell’esecuzione del tribunale di Voghera assegni la somma all’impresa Edildesa srl che a suo tempo aveva emesso decreto ingiuntivo al Golf per lo stesso importo, notificato alla Comunità. In seguito alla liquidazione da parte della Regione la Golf Momperone si impegnava dietro pagamento da parte della Comunità di un anticipo di 350 mila euro per i lavori eseguiti, al pagamento di tutti i canoni concessori pregressi in due rate, rispettivamente entro il 30 aprile ed entro il 30 giugno. La Comunità Montana ha provveduto al pagamento di 350 mila euro ma la società non ha mantenuto gli impegni.
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