Alessandria (21.09.2011) – Per la Procura si tratta di una tangente: è il nuovo caso di licenza commerciale, rilasciata dietro pagamento di una somma indebita, avvenuto in Comune ad Alessandria. Inquisita il sindaco di Gamalero, Nadia Taverna, anche responsabile dell’ufficio Pubblici Servizi, già coinvolta in un episodio analogo a questo e per il quale ha subito, in abbreviato, una condanna a due anni e 8 mesi per concussione e corruzione. Assieme a lei, nella vicenda, è finito anche Michele Frizza, commercialista e direttore, dal 2009, di Confesercenti, all’epoca della vicenda, 2003, consulente tributario. I fatti: protagonista una alessandrina che voleva aprire una pizzeria in pieno centro e che, per farlo, avrebbe sborsato più di 23.000 euro. Secondo la ricostruzione dell’accaduto, la donna, verso la fine del 2002, si era più volte rivolta alla Taverna per avere disponibilità. Quest’ultima la aveva indirizzata a Frizza, indicato come persona idonea per quel tipo di situazione, il quale aveva dichiarato che la licenza era stata revocata ma che tutto si sarebbe potuto risolvere versando la somma di 45 milioni di lire. Un’operazione corretta, sulla carta, tanto che la donna, avendo avuto rassicurazioni in merito, versò la somma pattuita. Ora i due indagati, che negano tutto, compariranno dal Gip il 1° dicembre: si deciderà, a quel punto, se rinviarli a giudizio. Per loro l’accusa è concorso in concussione.
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