Roma – Tutto si deciderà mercoledì prossimo 14 novembre quando si riunirà il consiglio direttivo di Confcommercio per la nomina della nuova governance con la cancellazione della figura del direttore generale dall’organigramma dell’associazione. Sul tavolo ci sarà la testa del presidente Carlo Sangalli e il potere, i soldi e le poltrone legate alla guida della più grande associazione di rappresentanza del mondo delle imprese, con oltre 700.000 associati. Il mandato di Sangalli scade nel 2020, ma lo scandalo esploso con le accuse di molestie mosse dalla ex segretaria Giovanna Venturini ha di fatto accelerato la successione alla poltrona più alta.
Per la scalata al potere ci sono per ora quattro cordate delle quali la più forte è quella del gigante di Pozzolo Formigaro Fabrizio Palenzona, ex vicepresidente di Unicredit, nonché presidente dell’associazione dei concessionari autostradali Aiscat, di Prelios, della Federazione autotrasportatori, oltre ad una marea di incaridi dei Cda di tutt’Italia.
Palenzona è intelligente, vanta gli appoggi giusti, è un democristiano quindi un abile mediatore, è benvoluto da molti ed appare il favorito nonostante la forte concorrenza del delfino designato da Sangalli Renato Borghi che arriva dalla Federazione Moda Italia di cui è vicepresidente nazionale. È appoggiato anche dal presidente di Assofranchising (Italo Bussoli) che non ha firmato la richiesta di dimissioni di Sangalli, ma è molto influente.
Tuttavia i guai di Sangalli potrebbero far perdere il tradizionale baricentro lombardo all’Associazione. Nello scontro interno potrebbe emergere il ruolo di Bologna, una delle tre città più forti per numero di aziende iscritte e trascinando l’intera Emilia Romagna e il suo presidente Enrico Postacchini come mediatore tra le diverse cordate. Figura autonoma e potente, presiede il cda dell’aeroporto di Bologna e vicepresidente di BolognaFiere.
Ma la figura emergente è proprio quella di Palenzona. Cooptato lo scorso febbraio con l’incarico di presidente di Conftrasporto, ha come vice Uggè, ai vertici del sindacato dell’autotrasporto da 30 anni e per alcuni anni anche deputato di Forza Italia e sottosegretario alle Infrastrutture fino a maggio 2006.
Il duo Uggè-Palenzona punta alla scalata della Confcommercio grazie all’appoggio incondizionato e compatto delle imprese associate del settore trasporti che costituiscono una fortissima pattuglia di oltre trecento aziende di medio-grandi dimensioni con fatturati importanti e un peso politico accresciuto dal recente ingresso di Amazon.
Il colosso dell’e-commerce è a fianco di Palenzona e non vuole perdere l’importante partita.