Alessandria (Giovanna Trentadue) – Inaugurato il 12 settembre scorso alla presenza del sindaco, l’Alessandria Retail Park, il parco commerciale alle porte della città per chi viene da Novi, continua a far parlare di sé. Da un lato proseguono le polemiche circa l’opportunità di realizzare una struttura che rischia di mettere in crisi i piccoli negozi cittadini mentre dall’altro, i commenti e le critiche che si possono rintracciare su internet, sembrano non aver soddisfatto appieno i consumatori.
Realizzato in nove mesi di lavori, il parco commerciale occupa una superficie di quasi 14 mila metri quadrati mentre tra il posteggio, che può ospitare fino a 500 vetture, e le altre opere di urbanizzazione collegate, l’area complessiva è di circa 70 mila metri quadrati. A differenza dei classici centri commerciali, qui le zone destinate alle attività di vendita sono situate in edifici autonomi gestiti dai rispettivi marchi.
Tra le nove attività presenti, due sono dedicate alla ristorazione, una Roadhouse, catena di locali specializzati nella carne alla griglia, e un ristorante Sushi, mentre un bar caffetteria è ospitato all’interno del padiglione Mondobrico, negozio per il bricolage, il fai da te e la vendita di complementi d’arredo per la casa. Sempre nel settore arredamento, è presente Casa che ha chiuso il punto vendita in città per trasferire la sua sede commerciale qui. Uno dei padiglioni è occupato da Iperceramica, catena italiana di vendita di prodotti per l’edilizia dove è possibile ricevere informazioni sui pavimenti in resina Mapei. Completano l’offerta del centro commerciale, un supermercato, un negozio di accessori e mangimi per animali e uno di prodotti per la cura personale. Unico negozio di abbigliamenti è Maxfactory, marchio che si occupa di moda da oltre vent’anni e che è presente con i propri punti vendita in diverse città italiane.
Il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, ha cercato di mitigare gli attriti con le associazioni di categoria e i piccoli commercianti cittadini, timorosi delle possibili conseguenze economiche dall’arrivo del centro commerciale sulle loro attività. “Alessandria – sostiene il primo cittadino – non deve diventare un mortorio, ha bisogno di crescita, luce e vivacità. Spero che il parco aiuti, finanzi e supporti eventi che qualifichino il centro città. È una realtà nata in funzione delle esigenze dei cittadini, perché offre lavoro, ma ha anche e soprattutto una funzione attrattiva, aspetto innovativo per Alessandria”.
Ad alimentare le polemiche, i commenti prevalentemente negativi che si leggono sul web, ambito di comunicazione peraltro lasciato sguarnito dall’Alessandria Retail Park che non ha un proprio sito internet e non è presente su Facebook se non con una pagina il cui unico aggiornamento risale al giorno dell’inaugurazione. Le critiche degli utenti si concentrano soprattutto sulla limitazione dell’offerta commerciale proposta e sulle difficoltà strutturali (mancanza di panchine, pensiline troppo strette che non riparano dalla pioggia, mancanza di percorsi pedonali per raggiungere i negozi). Mentre sulla prima questione c’è poco da fare, gli spazi sono quelli, sulle difficoltà logistiche poste dagli utenti, forse, non sarebbe poi così difficile intervenire e risolvere, se solo qualcuno si mettesse in ascolto.