VALLE D’AOSTA: 4 PUNTI SU 6 E NOCCIOLA SUPER. DI MASI FISSA IL PREMIO PROMOZIONE: UNA GARROTA PER TUTTI
dal Mocca di Alessandria – In questa piazza calcistica, oltre al “palato fine”, cosa ci è rimasto? Ve lo dice Cichinisio: un presidente tifoso che ha nella testa di fare dell’Alessandria una Società di calcio, un coniglione bianco (Harvey Scusatis), una pantera rosa (Svicolone Menegatti) e 22 giocatori scelti senza nè cervello né logica (almeno si spera…). Senza volersi concentrare sui singoli diciamo che si tratta di un collettivo pensato a suo tempo da Cardini per stare in campo in un certo modo. Scusatis, magari perché l’unica volta che ha allenato una prima squadra usava il centrocampo a rombo o perché conosce bene solo quello, ha violentato l’organico pur di giocare con il 4-3-1-2. Cosa manca per interpretare bene questo tipo di gioco? Con Menassi sano, ad occhio direi una mezzala destra di ruolo e di passo e due altre mezzali in panca. Ma il problema non è solo quello che manca ma quello che c’è e che è inutile. Caciagli, Tanaglia, Feliciotto e Bianchi infatti, senza discutere la loro cifra tecnica, si possono calare con profitto in questo modulo? No, naturalmente… e allora perché sono stati arruolati lo stesso? Questa annata poi è stata concepita con un portiere di 38 anni presidiato da tre centrali ultratrentenni: under o non under, una autentica follia, sia tecnica che di budget. Certo, cassare certi senatori voleva dire intaccare il rapporto con certi giornalisti che fanno da megafono a certa tifoseria, per cui il nostro DS ha preferito intrecciare subito una solida rete di relazioni per quieto vivere anziché fare il suo mestiere: cercare di costruire un collettivo a costi sopportabili se declinati con l’obiettivo stagionale. Ma dilapidare tre milioncini di qualche dirigente babbeo e credulone senza centrare neppure un miserrimo sesto posto non t’importa, vero Svicolone, tanto Zocchi fra due anni (e sì, perché nel dubbio, caro Svicolone, ti sei fatto un biennale sei volte più costoso del DS del Renate) un posto te lo trova ancora. Ci sei venuto pure a raccontare che fai 90.000 km all’anno per vedere giocatori, poi ti porti il portiere da casa del ’91 in cambio del ’92 che era già qui. E tu saresti “l’uomo di calcio” invocato ed osannato da Penna Cadente? In una piazza che non si limita a riempirsi la bocca di banalità ma è in grado di riconoscere le professionalità, sai dove finivi tu e tutta la pletora dei tuoi commensali da operetta? Qui invece ti è concesso pure di non spiegare le minchiate, di far finta che tutto quello che succede non ti riguarda. Nonostante i soldi che arraffi da questa città, non ti viene neanche spontaneo cercare soluzioni e ricette per uscire dalla crisi. Ma almeno chiedi scusa, sì, ma solo per la partita infrasettimanale persa, ben sapendo che per tutti, i responsabili sono i ragazzi e l’allenatore. Ma che persona sei? Ti nascondi dietro un Mister in difficoltà e dietro un presidente appena arrivato? Tu non sei quello che risolve i problemi, sei quello che li ha creati e aspetta che a dipanare la matassa ci pensino gli altri. Sei stato la delusione più grossa e la figura più nociva di un’annata le cui premesse, guarda caso, piacevano tanto al tuo amato Grande Capo Penna Cadente: dirigenti gli alessandrini Pavignano, Capra e Camagna, con Marcellini a fare da camerlengo, tu DS e poi Scusatis allenatore. Il primo è scappato, il secondo ha resistito perché prigioniero, il terzo è imploso come un puff dei mitici anni ’60, Marcellini è rintanato a Centogrigio (sperando di tornare nel giro non appena i Grigi capiteranno lì da lui), poi tocca a voi che sperate invece di mungere il bottino prenotato. Ma la novità di giornata è che il nostro DS ha parlato, sottolineando quanto sia stato bravo a mettere in piedi una squadra di C2 con soli 6 miliardi delle vecchie lire, e, anziché limitarsi a centrare l’obiettivo di salvarsi alla trentesima giornata, annuncia che si può addirittura arrivare nei play off! Piccolo problema: in un’azienda che si rispetti gli obiettivi non li fissano i dipendenti ma i proprietari e tu Svicolone sei strapagato per centrarli, non per discuterli. In più un DS vero lo si vede e lo si sente nei momenti topici e difficili della stagione, quando ci sono decisioni importanti e l’ambiente si surriscalda. Ma quando è così, “svicolo a destra, anzi, svicolo tutto a mancina”, come diceva Svicolone nei cartoni animati. Svicolone, in realtà sei in piena sintonia con questa piazza in cui i giornalisti partecipano a cene carbonare (ma del “gruppo”, quando partecipi a queste iniziative, te ne frega qualcosa o no?), le sere libere cinguettano su un palco tra tifosi adoranti e discettano nel tempo libero con la logica del libro Cuore sul peso della maglia grigia. Che bello sentir parlare di cose eteree quando nessuno ti chiede conto dei soldi che prendi e di quelli che hai fatto sprecare! Eh…, purtroppo per te, ogni tanto si gioca e allora sono dolori. Ma puoi continuare a svicolare ancora per poco. Adesso è arrivato Di Masi e non mi sembra il tipo disposto a farsi tirare per la giacchetta oltremodo da incapaci ed ipocriti di ogni risma. Scusatis, come già annunciato in questa rubrica, sta cuocendo a fuoco lento dopo essere stato minuziosamente lardellato, per te invece, finto umile, la sorte sarà meno cruenta ma non professionalmente indolore e la ristrutturazione dei campionati di serie C può essere un problema in più. Pensavate di “vincere facile”, e invece state perdendo, e rischiate di perdere anche la faccia. Per chiudere: ci avete parlato di “gruppo”. In una squadra di calcio il gruppo è quello che fa buttare ad ognuno il cuore oltre l’ostacolo, se no sei solo “il gruppo vacanze Piemonte”, buono giusto per vincere il pesce rosso ad una scampagnata di Pasquetta. E a Pasquetta non si gioca in campionato.
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