Milano – Per Fabrizio Palenzona si ipotizza il reato di ricettazione. Il fascicolo, aperto a Milano nel 2006, come riporta il sito Linkiesta, ha peregrinato da una procura all’altra per approdare infine a quella di Lodi, a metà 2012. Da qui, ieri è partito l’avviso della chiusura delle indagini, firmato dal pm Sara Mantovani. Potente lobbista molto vicino al Gruppo Gavio di Tortona, presidente di Aiscat, l’Associazione delle concessioni autostradali, e degli Aeroporti Roma, il finanziere di Pozzolo Formigaro (AL) politicamente vicino al Pd di Bersani e molto amico di Rita Rossa e Daniele Borioli, rispettivamente sindaca di Alessandria e candidato Pd alla Camera, finì sotto indagine a seguito delle dichiarazioni del banchiere lodigiano Fiorani, all’epoca amministratore delegato della Popolare di Lodi-Bpi, da poco arrestato nell’ambito delle indagini sulla scalata ad Antonveneta. Il 6 gennaio 2006, di fronte ai pm milanesi Eugenio Fusco, Francesco Greco e Giulia Perrotti, Fiorani dichiarò di aver versato su conti riconducibili a Palenzona 5 miliardi di vecchie lire presso la filiale di Montecarlo della Banca del Gottardo per l’intercessione nell’acquisto dell’Iccri (Istituto di Credito delle Casse di Risparmio Italiane).
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