Cassano Spinola (AL) – È stata la Roquette Italia, l’importante industria chimica francese basata a Cassano Spinola, a mandare in tilt l’impianto di depurazione con i suoi scarichi industriali nell’estate del 2011 con conseguenze anche per il torrente Scrivia nelle acque del quale è stata rinvenuta una dose massiccia di botulino che vive e si moltiplica in assenza d’ossigeno tramite spore che sono in grado di resistere all’aria, al calore e agli agenti chimici. In pochi giorni furono scoperti centinaia di cadaveri di uccelli lungo il corso d’acqua, una situazione sulla quale indagarono l’Asl, l’Arpa e la Provincia, fino a individuare nel depuratore di Cassano uno dei responsabili dell’accaduto. Lo stabilimento scarica i suoi reflui industriali, frutto della lavorazione del mais, nel depuratore e i sindaci di Cassano e Castelnuovo Scrivia avevano dovuto emettere ordinanze di divieto di contatto con le acque dello Scrivia, e nei tratti del torrente che interessano i due Comuni fu necessario restringere il corso d’acqua per dar maggior velocità alla corrente ed evitare pozze, ideali per la proliferazione dei batteri e dalle quali si abbeverano gli animali. A novembre la Roquette ha richiesto ufficialmente al Comune il cambio di destinazione d’uso di un’area da agricola a industriale allo scopo di potenziare il depuratore interno allo stabilimento, che confluisce appunto nell’impianto di Gestione Acqua. La richiesta è stata accolta dalla Giunta che dovrà votare una variante al piano regolatore (prg) per poter modificare la destinazione del terreno utilizzato dall’azienda.
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