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http://www.alessandriaoggi.it/primo-piano/il-fatto/4728-alessandria-calcio-nel-caos-con-giornalisti-come-le-tre-scimmie-non-vedo-non-sento-non-parlo.html
Alessandria – Una settimana fa i padroni dell’Alessandria Calcio, con l’Architetto Capra latore della proposta a nome di tutto il CDA, chiedevano agli otto giocatori più pagati della rosa di prima squadra un sacrificio per far fronte alla crisi che sta attanagliando la Società: “Va bene se vi riducete l’ingaggio annuale, diciamo… di un 40%?” I calciatori, fra i quali c’era già chi a giugno aveva generosamente spalmato l’ingaggio anche per l’annata sportiva 2013/2014 sono cascati dal pero ed hanno preso tempo. Il sabato, prima dell’incontro casalingo con il Monza, anche i collaboratori del Settore Giovanile hanno ricevuto una mail vergata da Capra in cui si annunciava un ridimensionamento sostanziale di stipendi e rimborsi spese. Domenica il fattaccio: il Presidente Pavignano, a fronte del pareggio interno con i brianzoli, scaricava le colpe di questa crisi di risultati sui giocatori, dichiarando sostanzialmente che questi ragazzi sono professionisti solo quando discutono l’ingaggio ma non quando scendono in campo contro gli avversari di giornata. La reprimenda era fatta in sala stampa a fine partita, senza una strategia concordata con il DS e l’allenatore il quale, oltretutto, è venuto a sapere dai giornalisti lì presenti il contenuto delle dichiarazioni sconcertanti del suo datore di lavoro. Il Direttore Sportivo, che ha proprio il ruolo di collegamento fra proprietà, settore tecnico e squadra, non c’era. Siamo nel clou di una puntata de “La corrida”, dove i dilettanti allo sbaraglio sono tutti presenti, arrivano le prime stecche e si cominciano a sentire i rumori dei coperchi e delle suppellettili da cucina agitate dal pubblico in sala che risuonano fragorosamente. Ma così fragorosamente che anche i giornalisti di palazzo “devono” dire qualcosa ai lettori e ai tifosi su una faccenda di cui probabilmente conoscono da tempo i contorni ma che non sono autorizzati a divulgare, censurati non certo dai loro direttori (direttori? Quali direttori!), bensì dai dirigenti della Società Grigia assieme ai quali elaborano certe strategie di comunicazione. E anche stavolta non si sarebbe saputo nulla se Cichinisio non si fosse sbagliato a scrivere sull’argomento a fine partita. Ma Cichinisio ha preso gusto a far muovere le chiappe a qualcuno e a tentare di uscire da questo blob di ammiccamenti e poltiglia verdastra e ce ne ha detta un’altra, udite, udite! Oggi, martedì 13 novembre, il capitano (ormai) non giocatore Cammaroto ( “il Camma” per i giornalisti al seguito), a nome di tutti i potenziali colleghi esodanti, comunicherà alla dirigenza di non essere disponibile ad accettare nessun taglio degli emolumenti. Tra l’altro Cichinisio sostiene anche che, se Pavignano avesse tenuto la cosa riservata senza il tentativo maldestro del dopopartita col Monza di scaricare le colpe sulla squadra e di farsi bello coi tifosi, si sarebbe potuto trovare un accomodamento con soddisfazione generale di tutte le parti in causa (magari Cichinisio un giorno di questi ci dirà quale fosse la soluzione immaginata). Purtroppo però, ancora una volta, l’atteggiamento arrogante di certi sedicenti dirigenti (Pavignano in primis) e la loro sostanziale incapacità di capire in che mondo (quello del calcio) sono stati paracadutati, ha prodotto la “solita figura di merda”. Così facendo hanno perso tutti e, forse, un po’ più degli altri il desaparecidos Direttore Sportivo Menegatti.
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