Arquata Scrivia – L’Arpa e il Noe dei carabinieri stanno effettuando verifiche nell’area dell’ex Ics di Arquata dove potrebbero essere state sotterrate, in passato, rifiuti inquinanti secondo la denuncia di qualcuno che avrebbe visto scavare e poi chiudere. In passato i vertici della Ics erano finiti sotto processo accusati di non essere intervenuti per ripulire per tempo la discarica dell’azienda dove erano accatastati rifiuti contenenti cadmio, piombo, zinco e bario, provenienti dalla lavorazione di prodotti destinati ai colorifici, evitando che durante le piene del torrente Scrivia potessero scivolare in acqua. Durante il processo si erano raccolte segnalazioni di una quarantina di arquatesi che si erano costituiti parte civile con gli avvocati Vittorio Spallasso e Giuseppe Lanzavecchia. Dopo le condanne in primo grado, in Appello scattò la prescrizione per alcuni e per altri ci fu l’assoluzione mentre le parti civili furono risarcite. La Ics chiese il concordato preventivo e cessò la produzione ma ci fu un’altra denuncia per il fatto che la bonifica dall’amianto non era stata fatta a norma e, nonostante un’altra prescrizione per cui la denuncia era stata archiviata, la bonifica d’amianto non è stata completata. Le indagini sono riprese per stabilire dove siano stati sepolti altri rifiuti inquinanti.