di Tino Balduzzi – Il Terzo Valico sbuca sull’area portuale di Genova che è caratterizzata, sia a Sampierdarena che a Voltri, da fondali troppo bassi e rocciosi, quindi difficilmente modificabili. Essi non possono accogliere le nuove grandi navi portacontainer come hanno impedito di accostare alla banchina il relitto della Costa Concordia che, con i cassoni di galleggiamento, “pescava” a 18 metri.
Un progetto vecchio
I 15 metri di fondale di Voltri erano ampiamente sufficienti ad accogliere le navi più grandi che esistevano quando fu progettato il Terzo Valico. Erano navi da meno di 5000 teu (il “teu” equivale al container da 20 piedi, ovvero 6″ metri). Ma a partire dal 2013 le navi più grandi superano i 20000 teu e richiedono fondali decisamente superiori ai 15 metri. I recenti lavori che hanno interessato il Canale di Suez sono stati fatti proprio per facilitare il passaggio di navi molto grandi.
L’alternativa di Savona
La presenza di fondali di oltre 20 metri a Vado Ligure (Savona), fanno del Terzo Valico un tunnel che sbuca sul porto sbagliato. Per questo il maggiore trasportatore mondiale, Maersk, sta realizzando a Vado un terminal con 22 metri di fondale e questo sottrarrà traffico a Genova, perché le nuove grandi navi portacontainer (che andranno a Savona) hanno costi e consumi per unità di carico sensibilmente minori.
La logistica ha abbandonato Alessandria
Questo aspetto non era facilmente prevedibile vent’anni fa, ma ora occorre prenderne atto e trarre le dovute conseguenze. Nemmeno ha molto senso pensare di utilizzare la linea ferroviaria tra Savona e Genova per far passare dal Terzo Valico tutti i container in transito dal terminal di Vado Ligure. Questo per diverse ragioni, a partire dal fatto che da Savona due binari, scarsamente utilizzati, salgono a San Giuseppe di Cairo per poi proseguire da un lato per Torino e dall’altro per Alessandria via Acqui Terme e da li per Novara- Sempione, per Milano-Gottardo, ma anche per Piacenza ed oltre.
Bastano i carri ribassati
Un’altra ragione è che la linea tra Savona e Genova è occupata da moltissimi treni regionali e che presenta gli stessi problemi dimensionali, a causa delle gallerie, di tutte le linee (esclusa la Genova-Ovada-Alessandria, più alta delle altre) che percorrono la Liguria. Problemi comunque superabili con l’uso, ormai diffusissimo di carri ribassati per trasportare i container “high cube” più alti dei container normali. Il fatto che i binari che salgono a San Giuseppe di Cairo siano ripidi non rappresenta più un grosso un problema, ed è dimostrato dal fatto che Maersk ha già preso accordi per utilizzare un’area vicino a Mondovì come retroporto del porto di Vado Ligure.