Alessandria – Non si ferma il disastro Trenitalia e, a questo punto, noi che siamo dei maligni, iniziamo a pensare che, non solo i vertici delle Ferrovie, ma anche buona parte dei ferrovieri, dato il disastro generale, non fanno esattamente quello che dovrebbero fare. In Italia i treni non funzionano. Molto semplicemente. E d’estate, funzionano ancora meno. E le stazioni fanno schifo. Il disastro si ripercuote soprattutto nei servizi pendolari e in quelli secondari, abbandonati a se stessi. Stazioncine diroccate in balia di orde di idioti che le deturpano (qualcuno prima o poi questi idioti dovrà pur prenderli e sbatterli dentro e i giudici lasciarceli per un po’ così imparano), e stazioni medio piccole come quella di Acqui Terme, vero gioiello liberty, che sembrano abbandonate. Infatti, da sabato, Acqui ha perso i treni per Nizza-Asti e, da domenica prossima, sulla linea per Genova si arriverà solo a Ovada Addio ai treni sulla linea Acqui-Nizza-Asti per tutto agosto. E i pendolari si arrangino. Però vogliamo spendere 6,2 miliardi per il Terzo Valico. Se tutti quei soldi li impiegassero per fare funzionare l’esistente sarebbe meglio. Gli è che i viaggiatori sabato mattina, arrivando in stazione, hanno scoperto la novità, trovando ad attenderli i bus al posto dei treni, per gli eterni lavori di potenziamento infrastrutturale come spiegano le Ferrovie nel cartello affisso in biglietteria. I lavori riguarderebbero l’altrettanto eterno consolidamento della galleria di Alice. Naturalmente si alzano le grida di protesta dei comitati dei pendolari che, come al solito, non servono a niente.
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