Sezzadio – È stata un’assemblea con una partecipazione straordinaria quella di venerdì 25 marzo scorso a Sezzadio organizzata congiuntamente dal Movimento No Tav – Terzo Valico e dai comitati della Valle Bormida. Nel corso della serata s’è discusso della cava che dovrebbe raccogliere i detriti del Terzo Valico osteggiata dalla popolazione che teme fortemente l’inquinamento della falda acquifera. Degna di nota, a questo proposito, la mobilitazione popolare del novembre scorso contro i tecnici della ditta Riccoboni che dovrebbe insediarsi a Cascina Boiro per la realizzazione di una discarica gigantesca atta ad accogliere 1,7 milioni di mc di detriti oltre a 700.000 mc di smarino, già autorizzata dalla Provincia di Alessandria e dalla presidente Rita Rossa. Oltre duecento dimostranti, di cui trenta agricoltori sui loro trattori, mobilitati dall’associazione Sezzadio Ambiente, dai comitati di base della Valle Bormida e dal comitato Agricoltori, avevano bloccato i cantieri impedendo l’ingresso dei tecnici nei terreni necessari alla nuova tangenziale che collegherà la strada verso Predosa alla discarica. Per controllare la situazione sono dovuti intervenire i carabinieri e gli agenti della Digos che hanno consentito ai tecnici di Riccoboni di entrare solo in un terreno situato lungo la strada provinciale per Predosa. Contro le autorizzazioni provinciali autorizzate da Rita Rossa all’avvio dei lavori, che comprendono anche la realizzazione della relativa strada di accesso, pendono quattro ricorsi al Consiglio di Stato e al Tar Piemonte presentati da ben 24 Comuni, in quanto tale insediamento potrebbe inquinare la falda acquifera che alimenta tutta la zona. ma la Riccoboni non molla e minaccia una pesantissima richiesta di risarcimento danni quantificabile in decine di milioni. Venerdì nel corso dell’assemblea è stata evidenziata la posizione della Riccoboni e la decisione della presidente della Provincia Rita Rossa di consentire la realizzazione dell’opera. Cliccare sul fotogramma per seguire l’assemblea.