Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Non sono stati accolti in strutture adeguate i 66 cani di razza Beagle (14 adulti, 15 cuccioli e 37 neonati) sequestrati in un allevamento abusivo di Pareto in località Cascine, scoperto lunedì 10 ottobre scorso dai carabinieri insieme a volontari dell’Enpa ed al personale del servizio veterinario dell’Asl AL. Era stato ricavato in una cascina presa in affitto da un medico peruviano, D.O. di 35 anni, residente a Genova. Nel corso della perquisizione i carabinieri hanno trovato un bidone contenente carcasse bruciate di cani ancora fumanti, mentre nei recinti, ammassi di piume e resti di anatre date in pasto ai cani. La situazione era tale per cui sarebbe stato necessario un ricovero che separasse i cuccioli dai cani anziani, i cani adottabili dai cani difficilmente adottabili e da quelli con disturbi di socializzazione, ma ciò non è avvenuto. Molta attenzione doveva essere data ai cuccioli, che sono sempre i più vulnerabili per la contrazione di malattie virali, che avrebbero dovuto essere ospitati in un luogo sempre pulito e disinfettato, in parte isolato dal resto del canile, possibilmente in appositi box divisi da pareti trasparenti (es. plexiglass) che consentano di avere stimoli visivi, olfattivi e uditivi, anche in assenza d’un contatto diretto con l’esterno. Invece i cani sono stati ospitati tutti insieme, cuccioli e anziani, malati e sani, a Cascina Rosa di Alessandria sita in Strada Pavia 22, un canile gestito dall’associazione ATA di cui è presidente la signora Elena Gamalero. Quei cani, evidentemente in gran parte malati, sono stati ricoverati senza le dovute precauzioni e, ovviamente, si sono ammalati tutti. Il bilancio parla di una quarantina di morti per un grave virus intestinale che ha colpito soprattutto i cuccioli. Siamo di fronte ad un altro caso di malagestione degli animali da parte dell’Asl e del Comune di Alessandria. E i responsabili hanno nome e cognome come Roberta Taverna dell’ufficio “Tutela Animali” di Palazzo Rosso di cui Gianpiero Cerruti è il direttore, ufficio che è un’emanazione diretta dell’assessora Maria Teresa Gotta (nella foto). Dopo lo scandalo del sequestro dell’aprile scorso fatto a Paola Lorenzetti di Valle San Bartolomeo, alla quale hanno portato via 101 cani prossimi all’affido e sequestrato anche la casa per cui ha dovuto traslocare e far perdere le proprie tracce per timore di ritorsioni, a parte quelli morti naturalmente dopo il sequestro, a distanza di ben otto mesi si attende ancora l’affido d’una ventina di loro.
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6 Aprile 2019 at 18:18… [Trackback]
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