Alessandria (Andrea Guenna) – Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi (nella foto) sarà giovedì ad Alessandria per il convegno dal titolo “Le speranze degli italiani” organizzato dalla Loggia Marengo n. 1061 in occasione del settantesimo anniversario della Repubblica Italiana nata nel 1946 dopo la seconda guerra mondiale. Avrà luogo nella Sala del Governatore della Cittadella ed inizierà alle 16,30.
Dopo l’Alzabandiera e la deposizione d’una corona d’alloro nel luogo dove sventolò per la prima volta il Tricolore, prenderà la parola il Maestro Venerabile della Loggia Marengo Pier Giuseppe Rossi, cui farà seguito l’atteso intervento del Gran Maestro. Alessandria è la Patria del Risorgimento ed è una città dalla ricca tradizione massonica. Chi scrive è massone dal lontano 1984, ha avi massoni come Enrico Borgo, della loggia La Bienfaisance di Alessandria alla fine dell’Ottocento, Antonio Rivaro, suocero di Andrea Guenna mio trisavolo, alla fine del XVIII secolo tra i primi venti venerabili d’Italia, della loggia la Confiance di Novi, la quarta Loggia d’Italia. Avi massoni come Francesco Guenna, fratello di mio nonno Antonio che invece massone non era, della Loggia Figini di Novi Ligure nonché fondatore della Banca Novese Agricola Cooperativa poi confluita nella Banca Popolare di Novara. Lina Borgo Guenna, sorella di mio nonno, ma anche sorella massone del Droit Humain, pedagogista e femminista italiana, cui la città di Asti ha dedicato una via ed un asilo da lei fondato ai primi del Novecento (Signora Rossa lei aveva promesso altrettanto ma non ha fatto niente; signor Rocchino Muliere, il suo assessore Tedeschi ha promesso a me in persona l’intitolazione di una scuola di Novi a mia prozia ma non è stato fatto niente, e non mi aspetto più niente da voi).
Cito le mie referenze massoniche per esperienza diretta e perché si riferiscono a persone perbene della mia famiglia, una famiglia di gente perbene. Una famiglia – di cui sono certamente un indegno rappresentante – con una venatura di Massoneria, e se l’albero si riconosce dai frutti che dà, i frutti di Antonio Rivaro, Lina Borgo e Francesco Guenna, che hanno lavorato A.G.D.G.A.D.U. sono lì a dimostrare che il loro lavoro non li ha arricchiti ma ha dato un senso alla loro vita.
Come nel caso di Francesco che ha fatto il banchiere per consentire il credito popolare a bassi interessi. Un antesignano delle banche popolari. O come per Lina Borgo che ha fondato educatori per dare un’istruzione ai figli dei più bisognosi, perché la consapevolezza di sé e la libertà cosciente e non selvaggia sono la vera ricchezza di una persona. Questa è Massoneria.
So che posso apparire, da un lato tronfio, e dall’altro inviso ai più, in quanto, ancora oggi, essere massoni significa per molti, purtroppo, essere un mafioso – satanista – eretico che andrà all’inferno per le sue tremende malefatte. E allora, i fratelli Andrea Vochieri, Santorre di Santarosa, Re Carlo Alberto, Giuseppe Garibaldi, lo stesso Napoleone, erano dei volgari delinquenti o invece hanno fatto la cosa giusta, regalando agli altri il loro coraggio e la loro intelligenza, in virtù dei quali è stato edificato un nuovo Tempio, quindi un mondo un po’ migliore di quello che c’era prima?
Il vero massone vince perché non cerca il potere ma segue un progetto, per cui essere massone, se lo si vuole essere davvero e fino in fondo, non costituisce un vantaggio personale perché non si diventa ne ricchi ne potenti. Poi ci sono anche i massoni che sono diventati ricchi e potenti, ma di solito non sono buoni massoni.
C’è di più, perché un buon massone cristiano va regolarmente in chiesa e, visto che Papa Giovanni Paolo II ci ha tolto la scomunica nel 1983 con la riforma del diritto canonico, possiamo anche fare tranquillamente la comunione. D’altronde in Tempio durante la Tornata, si lavora col Vangelo di San Giovanni aperto. Nulla di male quindi sotto il cielo stellato e sono certo che la Massoneria può essere una speranza, laddove la si intenda come scuola di vita e non come una semplice associazione, o un partito politico, o una lobby. L’Arte Reale dev’essere una scuola che da gli strumenti per edificare il Tempio, dove si lavora per favorire un mondo nel quale gli uomini debbano soffrire sempre di meno, dove la vita sia sempre meno triste, dove l’amore verso Dio sia spontaneo e non disperato come quando siamo ridotti a rivolgerci a Lui solo ed esclusivamente per chiedere una grazia. Dobbiamo lavorare per un mondo dove non si dica sempre “Signore, Signore” ma dove si compia l’Opera del Signore, senza pregare troppo. Ora et Labora, insegna San Benedetto.
Tuttavia non si può biasimare chi non si fida dei massoni, dato che molti di noi ne hanno combinate di tutti i colori. A tutti i livelli: sia a livello basso con truffe e inganni da ladri di polli (purtroppo, come sappiamo, anche qui da noi), che alto, con lobby internazionali potentissime come la Trilateral Commission, l’Aspen Institute, il Bilderberg dove alcuni fratelli molto influenti si riuniscono per trasformare la Terra in un enorme supermercato, lobby dove si studia il modo di farci indebitare ma non troppo per sottometterci e sfruttarci.
Tutto vero, come è vero che ci sono i preti pedofili, i fascisti buoni e i comunisti cattivi. Come è vero che Carlo Marx, oltre che ebreo, era anche un massone. Come massone era D’annunzio. Come massoni erano da una parte Augusto Pinochet e dall’altra Salvador Allende.
E allora? Allora il messaggio che dovrà scaturire dal prossimo convegno alessandrino spero sia quello per cui la Massoneria torni ad essere quella che è, indipendentemente dai massoni che, essendo uomini, sbagliano. La Massoneria può veramente essere la speranza per tutti noi, per una nuova civiltà libera e liberale, dove tutti hanno uguali possibilità pur non essendo tutti uguali, dove si possa combattere per un ideale senza risparmiare le forze e dove non ci si debba mai dimenticare di nessuno.
Certo, la Massoneria è una roba complicata perché vuole fare degli uomini degli iniziati, quindi dei perfetti. Non ci riuscirà mai ma indica la meta e può succedere, come è successo, che qualcuno sbagli strada.
Saluto con un triplice e fraterno abbraccio il fratello Bisi e i fratelli alessandrini, cui mi associo in un comune afflato di libertà e giustizia.
Viva l’Italia. TFA