Casale Monferrato (AL) – Quando si è accorto di essere fortemente sospettato, il funzionario infedele ha acquistato con soldi proprio la stessa merce che aveva avuto come “stecca” per i lavori concessi alla ditta appaltatrice, nel tentativo di depistare le indagini, ma era ormai troppo tardi perché i poliziotti avevano già fotografato la merce originaria ed il codice a barre che è risultato essere diverso dalla merce acquistata in seguito. È finita così la triste vicenda d’un funzionario comunale di 46 anni, alessandrino, responsabile del servizio dell’area-tecnica del Comune di San Giorgio Monferrato incaricato dal 2008 della direzione dei lavori pubblici, delle opere di manutenzione ad immobili e mobili, della gestione dei cantonieri nonché nominato responsabile dell’area cimiteriale. In seguito alle indagini eseguite dal Commissariato di Polizia di Casale Monferrato, il 19 marzo Il G.I.P. del Tribunale di Casale ha emesso sentenza di condanna a seguito di”patteggiamento” per peculato e concussione infliggendo due anni di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena, sostituita con la semidetenzione per lo stesso periodo. Dagli accertamenti effettuati dalla Procura è risultato infatti che il Funzionario infedele, aveva la possibilità, come previsto dalla normativa vigente ed entro l’ammontare di € 50.000,00, di non indire gare d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori e pertanto di assegnare direttamente l’esecuzione delle opere attraverso l’accordo stipulato col fornitore. In alcuni casi il funzionario comunale imponeva ai fornitori la redazione di preventivi di spesa in cui risultassero maggiorati i costi di manodopera e di fornitura del materiale, il cui surplus serviva per ristrutturare la sua casa di Alessandria. In altri casi il funzionario infedele acquistava materiale coi soldi del Comune che finica però a casa sua, ma caricando la fattura sulle casse comunali. Le aziende chiamate a effettuare i lavori erano “costrette” a subire tale imposizione pena la futura esclusione da altri affidamenti di opere pubbliche e il ritardo doloso dell’effettuazione dei pagamenti dovuti. La denuncia alla Procura è stata inoltrata proprio dalla Polizia di Stato che evea raccolto molte prove a carico del funzionario nel corso delle indagini iniziate nel 2008 e concluse nell’ottobre del 2011. È stato calcolato che, in totale, l’indebito arricchimento del funzionario infedele ammonti a circa 122.000 euro.
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