Bosio (AL) – Per il fatto che la classe catastale di appartenenza degli sbarramenti del bacino idrico dei laghi del Gorzente, sull’appennino al confine tra Liguria e Piemonte in territorio di Bosio, è la D7, il Comune di Bosio (AL) ha chiesto gli arretrati di Imu e Ici alla ditta Mediterranea delle Acque del gruppo Iren, gestitrice delle dighe che sono assimilabili ad una fabbrica, quindi da tassare. Iren preleva dal Gorzente l’acqua potabile per Genova ma produce anche energia elettrica, ha impugnato l’accertamento vincendo la causa in quanto per la commissione tributaria provinciale le dighe sono in categoria E, quindi esenti dalle imposte. Il Comune di Bosio, insieme all’Agenzia del Territorio (che contesta l’inserimento delle dighe nella categoria catastale esente dalle imposte sugli immobili), ha citato in Iren presso la commissione tributaria regionale che si pronuncerà a ottobre. Intanto il Comune di Bosio ha inserito, alla voce accertamenti su Ici e Imu, nel bilancio di previsione 2016 la cifra di 778.000 euro a carico della cooperativa rossa dell’energia con sede principale a Reggio Emilia che, nonostante la sentenza favorevole in primo grado, s’detta disponibile alla trattativa col Comune di Bosio per chiudere il contenzioso ma l’accordo non è stato trovato. La vicenda risale al 2013, quando l’amministrazione comunale di Bosio ha chiesto a Mediterranea delle Acque gli arretrati per gli anni dal 2008 al 2013.
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