Aspetti poco chiari nella vicenda della casa di riposo di Casalcermelli; grave situazione per quanto riguarda i problemi tariffari e i rimborsi dovuti dall’ASL alle strutture per la terza età; inchiesta del NAS sulla Farmacia dell’Ospedale di Novi, su qualche medico e sui mancati controlli degli ispettori dell’Asl. Tutto ciò costituisce una bomba pronta ad esplodere sulla quale è seduto il commissario dell’Asl Alessandria dottor Mario Pasino.
di Max Corradi
Alessandria – La situazione della sanità nella nostra provincia sta per deflagrare. Troppi aspetti poco chiari nella gestione, che vanno dal personale, alle assunzioni facili, dalla gestione delle strutture per anziani, alla vicenda delle fustelle a Novi. È un cocktail esplosivo che può veramente far saltare per aria poltrone e politici, anche a livello regionale. Questo groviglio di problematiche crea un contenzioso pazzesco ed il commissario dottor Mario Pasino, ancora una volta, è in una posizione molto scomoda, è un po’ come se fosse seduto su una bomba pronta ad esplodere.
IL CONTRASTO TRA ANASTE E L’ASL ALESSANDRIA.
Lunedì l’incontro tra i dirigenti di ANASTE ed i rappresentanti dell’ASL è finito tra gli insulti. Siamo ormai al redde rationem e se entro il 10 marzo l’Asl Al non applicherà l’adeguamento delle tariffe al più basso tasso di inflazione programmata, così come previsto dalla legge, ANASTE, l’Associazione NAzionale Strutture per la Terza età, trascinerà il Commissario Mario Pasino in Tribunale. Nella riunione di lunedì in Provincia, l’assessore provinciale Maria Grazia Morando ha avuto il suo daffare per placare gli animi, nel corso di una riunione in certi momenti al calor bianco. Se non c’è stata la rissa tra il presidente dell’Anaste Michele Assandri e il responsabile dei Distretti Asl Mauro Tinella, poco è mancato. Al vertice convocato a Palazzo Ghilini dall’assessore provinciale Maria Grazia Morando sui problemi delle case di riposo è parso evidente che i dati comunicati dal dottor Tinella non trovano riscontro nella realtà vissuta dalle case di riposo della provincia. “Per caso stiamo parlando di un’altra Asl?” ha detto ironicamente Anna Pagella, direttrice del soggiorno Borsalino. Ad infiammare gli animi di chi gestisce strutture per anziani e residenze per disabili è stato l’intervento del dirigente ASL Mario Tinella (quello che davanti alle telecamere de Le Iene si è coperto il volto facendo finta di telefonare e senza rispondere alle domande di Anna Toffa) secondo il quale l’azienda sanitaria ha messo a disposizione, nel 2011, 427 mila euro e 5 mila ore in più per la continuità assistenziale, ossia il “dopo ricovero” per la riabilitazione in strutture convenzionate private. Questi dati sono stati seccamente contestati dai responsabili delle strutture che lamentano invece una diminuzione di ricoveri e posti vuoti per cui c’è chi ha già dovuto lasciare a casa personale dipendente a causa del minor lavoro. Ai “427 mila euro in più e 5000 ore di assistenza in più erogate nel 2011 rispetto al 2010, su circa 200 nuovi inserimenti previsti, su uguali risorse finanziate nel 2012 per risolvere i problemi” citati da Tinella, Pagella ha opposto la “crisi di bilancio per strutture che hanno sempre funzionato benissimo, posti-letto vuoti a fronte di un bisogno spasmodico da parte delle famiglie, liste d’attesa dimezzate a causa di tempi biblici d’inserimento e costi in aumento, nonostante le rette non siano state ritoccate da oltre 4 anni”. E su tutto la spada di Damocle del personale non pagato a causa dei ritardi dell’Asl: il termine dei 180 giorni promessi “sarebbe già un sogno secondo Giovanna Bevilacqua Scagliotti, presidente dell’Anffas casalese – contro i circa 280 di oggi”. Eppure, la richiesta non manca. Viene da chiedersi, quindi, che fine abbiano fatto i pazienti e anche quei fondi in più che l’Asl dice di aver speso.
L’INTRICATA VICENDA DELLA FRANZINI.
Tutto ciò mentre la storica casa di riposo Franzini in centro a Casal Cermelli ha chiuso i battenti mettendo in mezzo alla strada i 37 ospiti che hanno dovuto essere trasferiti in altre strutture idonee del territorio, a costo zero, ed alle condizioni in vigore per le famiglie. Il tutto con la supervisione dell’Asl, mentre i 18 dipendenti sono stati riassorbiti con le stesse mansioni da altre realtà che operano nell’assistenza agli anziani. La struttura ha chiuso perché fatiscente, ma Valleverde, la società proprietà dei muri, fa sapere di aver chiesto una perizia privata e che questa perizia è stata praticamente negata. È del 20 gennaio scorso una lettera dello studio dell’architetto Dieni incaricato della perizia da Velleverde:
“Spett.le Soggiorno Valleverde, con riferimento all’incarico ricevuto in data 16/01/2012 circa la redazione di una perizia sulle condizioni dell’immobile e sulla sua utilizzabilità come Presidio Socio Sanitario, con la presente comunico che mi sono immediatamente attivato fissando telefonicamente un appuntamento con la Sig.ra Pagano per venerdì 20/01/2012 ore 15 presso la struttura. In data 19/01/2012 intorno alle ore 15,00 la sig. Pagano mi ha telefonato per disdire l’appuntamento in quanto Le è sopraggiunto un impegno inderogabile. Su mia richiesta di fissare un nuovo appuntamento per lunedì 23/01/2012 o martedì 24/01/2012 la sig.ra ha tergiversato chiedendomi di sentirci Lunedì 23 per poi fissare un appuntamento.
Cordiali saluti. Arch. Gaetano Dieni”.
Valleverde srl è proprietaria di quattro strutture per anziani in Provincia (a Pontestura, Morano, Casalino di Mombello e a Casalcermelli). I precedenti amministratori che rappresentavano i soci di maggioranza assoluta (due grosse cooperative poi fallite e adesso rappresentate da commissari ministeriali) diedero in affitto sia l’azienda che i muri della Franzini alla cooperativa Horizzonti 3000 che dopo qualche anno vide arrivare come presidente tale dottor Cinelli comparso dal nulla dalla Campania, via Lombardia. L’ormai presidente Cinelli, sempre secondo Valleverde, iniziò a non pagare gli affitti, forte del fatto che occupava gli immobili e gestiva i servizi per anziani malati in convenzione con la Regione Piemonte incamerando autorizzazioni e licenze.
PERCHÉ L’ASL NON HA CONFERMATO IL SUO DEBITO? L’ISTANZA DI FALLIMENTO A CARICO DI HORIZZONTI 3000.
Non avendo fatto fronte agli impegni finanziari, la cooperativa Horizzonti 3000 si vide raggiunta dai decreti ingiuntivi e dai sequestri dei suoi crediti, il più grosso dei quali bloccato perché l’Asl non si è presentata davanti al giudice a confermare il debito verso Horizzonti 3000. Valleverde intentava nei confronti della cooperativa Horizzonti 3000 ben quattro cause di sfratto per morosità, ancora pendenti, oltre a richieste ufficiali, rivolte all’Asl, di poter rientrare in possesso delle strutture e delle licenze impegnandosi, di conseguenza, a fare tutti i lavori che fossero richiesti. A queste richieste l’Asl, secondo la proprietà, o non ha risposto o ha dato risposte vaghe, salvo poi redigere un progetto di lavoro di mille pagine che poi è sparito. La proprietà, non avendo risposte, ha bussato anche alla porta della Regione Piemonte denunciando il fatto che Horizzonti 3000 avrebbe svuotato un’altra struttura a dicembre e trasferito gli ospiti in una nuova, cambiando addirittura il titolare della licenza con il consenso dell’Asl. Valleverde inoltrava in Tribunale ad Alessandria anche un’istanza di fallimento nei confronti di Horizzonti 3000 in quanto debitrice, nei confronti di Valleverde, di ben 2 milioni di euro! È così che Horizzonti 3000, secondo Valleverde, finisce sempre di spostare gli ospiti in nuove strutture e non paga quanto deve alla proprietà delle strutture precedenti. Per tutta risposta la cooperativa Horizzonti 3000 denunciava carenze strutturali risalenti al 2007 che ora hanno determinato la revoca dell’attività dell’Asl perché nell’ultimo sopralluogo degli ispettori non sono state riscontrate le migliorie richieste per cui i permessi sono stati revocati. La direzione generale di Horizzonti 3000 fa sapere di aver sollecitato dal 2007 un intervento definitivo di adeguamento alle vigenti norme di sicurezza da parte della proprietà della struttura che è privata, ma senza esito. Risponde “a stretto giro di posta” la società Valleverde che afferma, tramite i suoi legali, di voler contribuire a più compiutamente definire il suo ruolo nella vicenda relativa alla chiusura del presidio Franzini di Casalcermelli. Valleverde fa sapere di non conoscere nulla, se non de relato, della situazione di cui si tratta perché non possiede nessun titolo autorizzativo relativo alla struttura, né licenza, né accreditamenti, anche se a suo tempo, e più volte, aveva richiesto all’Asl di entrarne in possesso. Valleverde tiene inoltre a precisare di non essere titolare neppure dell’attività aziendale che consentirebbe, a chi ne avesse titolo, di intervenire nella manutenzione straordinaria a Casa Franzini. Infine Valleverde precisa di godere solo della nuda proprietà dell’immobile per il quale non percepisce da ben due anni l’affitto da Horizzonti 3000, essendo quindi privata, per questo motivo, di qualsiasi risorsa per un eventuale intervento di ristrutturazione dell’immobile. Per tutti questi motivi la vicenda della casa di riposo di Casalcermelli appare molto ingarbugliata e rischia di far esplodere un caso, un altro, che interessa la gestione di Pasino e Tinella.
LO SCANDALO DELLE FUSTELLE A NOVI.
Ma non basta perché in questo bailamme si inserisce anche la vicenda della Farmacia dell’Ospedale di Novi per cui il NAS sta effettuando verifiche a tutto campo e sta indagando lo stesso Tinella e molti altri responsabili dell’Asl di Novi in merito alle mancate ispezioni, o alle ispezioni incomplete, che hanno consentito alla direttrice della Farmacia dell’Ospedale di poter mettere in atto negli anni la truffa per la quale è indagata. Ma non è finita perché il Nas cerca di chiarire anche come sia stato possibile che la direttrice della Farmacia dell’Ospedale di Novi, nonostante che, per sua stessa ammissione trasmessa in TV da Le Iene, la defustellazione dei farmaci durasse da anni, non abbia mai avuto problemi con l’Asl che, anzi, l’aveva addirittura nominata membro della commissione ispettiva. Insomma l’autrice della truffa delle fustelle, non solo non è mai stata presa con le mani nel sacco dall’Asl ma, addirittura, è stata nominata membro della commissione dell’Asl che fa le verifiche alle farmacie! Il Nas sta indagando anche nei confronti di cinque medici di Novi e pare che si stia occupando anche di qualche altra farmacia novese. Come è possibile che nell’Asl nessuno si sia mai accorto di niente?
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