Insediato a Genova a capo dei Pm nell’anniversario di Mani Pulite, l’ex procuratore capo di Alessandria si scaglia contro la pubblica corruzione. Peccato che ad Alessandria, quando c’era lui, i nostri amministratori non siano stati indagati a dovere.
di Andrea Guenna
Genova – Ora che il giudice Di Lecce è diventato genovese, rilascia dichiarazioni stentoree ai giornali promettendo una lotta senza quartiere alla corruzione di certi e ben noti pubblici amministratori. “In questi giorni- ha dichiarato Di Lecce ad un quotidiano genovese – ricorre l’anniversario di Mani Pulite. Non sono uso a questo tipo di celebrazioni, ma è indubbio che la corruzione ancora oggi è un reato troppo diffuso e sarà al centro del mio mandato”. Peccato però che Di Lecce quando era ad Alessandria, nonostante i bilanci taroccati, le gare d’appalto turbate, le fusioni inverse, le malversazioni del denaro pubblico, gli sperperi, la creazione di società controllate inutili e dispendiose buone solo per dare lo stipendio ai presidenti (leggi Dallerba), i trust maltesi soci di partecipate comunali, non sia mai intervenuto e solo all’ultimo, dopo che noi di www.alessandriaoggi.it abbiamo scritto fiumi di denuce giornalistiche, e in forza dell’inchiesta della Corte dei Conti, ha dovuto assistere, perché l’inchiesta non è sua, all’incriminazione del sindaco, dell’assessore Vandone e del ragioniere capo Ravazzano. In passato il giudice Di Lecce aveva evitato accuratamente di mettere mano al codice penale per incriminare i politici alessandrini, ad esempio, per l’illegittima demolizione del Ponte Cittadella. Finalmente, ieri, nel giorno del suo insediamento a Genova, Michele Di Lecce promette la massima attenzione ai reati contro la pubblica amministrazione: “Da anni si parla di una possibile riforma – ha detto ancora il nuovo capo dei Pm – e sarebbe auspicabile un cambiamento a livello legislativo. Soprattutto se si inserisse un incentivo per chi denuncia il malaffare”. Noi di www.alessandriaoggi.it il malaffare ad Alessandria lo abbiamo sempre denunciato, e dimostrato, ma il giudice Di Lecce non ci ha mai, o quasi, ascoltato. Noi lo abbiamo chiamato in causa più volte, ma non c’è stata nessuna risposta da parte sua. Speriamo che ora a Genova metta in pratica i buoni propositi ed inizi ad indagare sull’edilizia pubblica e sullo smaltimento rifiuti. Un bel capitolo. Questa potrebbe essere la nuova “Mani Pulite” e Di Lecce potrebbe esserne il massimo protagonista in veste di paladino della giustizia. Glielo auguriamo per il bene suo e di Genova. Intanto, qui ad Alessandria noi di www.alessandriaoggi.it, continueremo la nostra battaglia per la legalità nella perenne speranza che qualcuno in Procura ci stia a sentire.
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