Alessandria – Il treno da Alessandria delle 13,31 si è bloccato a Cassine, scaricando i pendolari. Per la seconda volta in una settimana i passeggeri di un treno che si è fermato per un guasto sono stati fatti scendere e lasciati sui binari in mezzo alla neve. Siamo veramente allo sfascio ed alla maleducazione totale, al menefreghismo. E c’è da chiedersi per l’ennesima volta cosa ci stiano a fare i vari comitati dei pendolari, al di là del fatto che da vent’anni sono buoni solo a rilasciare interviste ai giornali tramite i loro rappresentanti ed a partecipare alle numerose riunioni a vari livelli sul trasporto su rotaia e pubblico in genere. Una vetrina per i presidenti ed i loro capataz, solo una vetrina. Lo dimostra il fatto che in tutti questi anni la condizione dei pendolari è irreversibilmente peggiorata. Ormai non fanno più notizia i ritardi, le soppressioni e i disservizi dei treni, e questo è un segnale molto preoccupante perché dimostra una certa assuefazione al disastro generale da parte dei pendolari che usano il treno tutti i giorni per andare a lavorare o a scuola. Per tornare alla triste cronaca ferroviaria, anche ieri ci sono state numerose difficoltà. Se sulla linea Acqui- Ovada-Genova i ritardi si sono limitati al quarto d’ora, lungo le altre direttrici i disagi non sono mancati. Il convoglio in arrivo ad Acqui da Asti alle 18,10 è stato soppresso e il diretto delle 18,40 da Torino ha accumulato circa 50 minuti di ritardo.
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