Il Comune di Alessandria non paga e non va alle riunioni. Inoltre ha dichiarato di aver versato 600.000 euro ma è falso. Compass Spa è proprietaria all’80% di Aristor insieme ai Comuni di Alessandria e Valenza che detengono il 20%. Aristor gestisce le mense in città e a Valenza. Compass vanta arretrati dai due comuni soci che sono debitori ma non si fanno vivi
Alessandria – Ogni mese si assiste alla tragica sceneggiata dei dipendenti Aristor, 150 persone, che sono costretti a minacciare sciopero per avere lo stipendio mentre Compass Spa dice sempre di non pagare finché i comuni debitori non salderanno i loro conti in sospeso ma poi finisce che paga. Quanto durerà questo tira e molla non ci è dato sapere e fa specie l’indolenza del Comune di Alessandria che se ne fraga di tutti e di tutto, racconta balle e non si fa vedere alle riunioni. Anche ieri mattina, durante un incontro alla Direzione provinciale del lavoro, la direzione milanese aveva dichiarato che quelli di gennaio (come sempre pagati il 6 del mese successivo) erano ancora una volta a rischio in quanto dal Comune di Alessandria non è arrivato nessun versamento a saldo, almeno parziale, del debito che è stato, indicato in oltre tre milioni di euro. Dopo che Cgil, Cisl e Uil si sono dichiarati pronti a proclamare lo sciopero, Aristor ha comunicato che gli stipendi saranno pagati anche stavolta. A dicembre, al momento del pagamento in ritardo degli stipendi di novembre, la direzione Aristor aveva comunicato che sarebbe stata l’ultima volta se le amministrazioni comunali indebitate non avessero provveduto a saldare il debito. Il Comune di Alessandria aveva dichiarato di aver effettuato un acconto di 600.000 euro ma era falso perché di soldi a Compass Spa di soldi non ne sono arrivati. All’incontro tra sindacati e la ditta alla Direzione del lavoro, il rappresentante del Comune di Valenza ha annunciato la decisione di cedere le proprie quote; assente ed inutilmente atteso per circa un’ora quello di Alessandria.
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