UNITI CONTRO UN PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE CHE NON VA –
Comitato promotore della 2a Petizione popolare; Associazioni di tutela dei malati di Alzheimer; AIP-Torino, Associazione italiana parkinsoniani; ANFAA, Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie; ANGSA, Associazione nazionale genitori soggetti autistici; Federavo-Avo, Associazione volontari ospedalieri; CPD, Consulta per le persone in difficoltà; CSA, Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti; Di.A.Psi. Piemonte, Difesa ammalati psichici; GVV, Gruppi di Volontariato Vincenziano; Società S. Vincenzo de Paoli; UTIM, Unione per la tutela degli insufficienti mentali.
Segreteria c/o Fondazione promozione sociale onlus – Via Artisti, 36 – 10124 Torino, Tel. 011/812.44.69, fax 011/812.25.95, e-mail: info@fondazionepromozionesociale.it
INVITO ALL’INCONTRO DI MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012 DALLE ORE 10,00 ALLE 13,00
c/o Fondazione promozione sociale, via Artisti 36 – Torino
tel. 011-812.44.69 info@fondazionepromozionesociale.it
Propongo di incontrarci per assumere le iniziative necessarie ad affrontare le conseguenze che potrebbero derivare nel 2012 e negli anni a seguire dalle decisioni assunte recentemente dalla Giunta Regionale del Piemonte anche a seguito dell’approvazione del piano socio-sanitario.
CHE COSA ABBIAMO OTTENUTO
Grazie anche alle numerose azioni intraprese (petizione popolare, manifestazioni e presidi, convegni, audizioni in Consiglio Regionale, interventi su quotidiani, ecc.) siamo riusciti a:
1. richiamare l’attenzione delle istituzioni sulle liste d’attesa delle persone non autosufficienti e sul rischio di impoverimento delle famiglie che si fanno carico di congiunti non autosufficienti;
2. ottenere l’approvazione di importanti delibere di sostegno da parte di Comuni, Consorzi socio-assistenziali e della Provincia di Torino;
3. una certa attenzione (e mobilitazione) da parte dei partiti di opposizione, delle organizzazioni sindacali, della Diocesi di Torino e della Cei piemontese;
4. lo stanziamento dei fondi per le politiche rivolte alle persone in situazione di handicap (2011), per le adozioni di minori con gravi problemi, lo sblocco (anche se non totale) dei fondi per la non autosufficienza (ultima parte del finanziamento statale);
5. la modifica del piano socio-sanitario da parte della Giunta della Regione Piemonte, che è stata costretta a riscrivere la partita della continuità assistenziale (ospedale/territorio) e a inserire tutto il settore relativo ai servizi socio-sanitari e assistenziali.
I PROVVEDIMENTI NEGATIVI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE
1. La previsione di una legge per istituire il fondo per la non autosufficienza, prevista nella bozza di piano socio-sanitario non risolve il problema delle liste di attesa (sono 30.000 nella Regione Piemonte le persone anziane e/o con handicap invalidanti e non autosufficienti in lista di attesa per un posto convenzionato in Rsa o per le cure domiciliari), ma è una manovra per avviare il trasferimento della competenza delle persone affette da patologie croniche invalidanti e non autosufficienti dal settore sanitario al settore assistenziale; in tal modo verrebbe meno il loro diritto alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie previste dai Lea che, peraltro, verrebbero erogate in base alle risorse disponibili (e non secondo quelle necessarie); si prevede di scaricare l’assistenza sulla famiglia e non a caso è anche prevista la richiesta di compartecipazione ai familiari in caso di ricovero (che la Regione però per il momento non può imporre in quanto la materia è dello Stato e al momento si considera solo la situazione economica degli interessati per gli anziani ultra65enni non autosufficienti e per le persone con handicap in situazione di gravità);
2. non sono assicurati alle Asl/Comuni tutti i 30 milioni circa del fondo per la non autosufficienza relativi ancora al 2011; già ora sono pochissimi i nuovi casi presi in carico per le cure domiciliari (solo i codici di emergenza) e quasi mai vengono riconosciuti gli importi dovuti; sono sempre bloccati i ricoveri (ci sono posti vuoti nelle comunità alloggio, nelle Rsa, nei centri diurni perché le Asl non pagano la loro quota sanitaria); alle famiglie vengono proposti ricoveri di 30 giorni anche nelle lungodegenze; per il 2012 non vi è nulla di stanziato;
3. sono stati decurtati i fondi ai Consorzi socio-assistenziali relativi soprattutto all’assistenza economica delle persone in difficoltà, specie se con minori a carico e per le politiche familiari, benché un accordo di agosto 2011 avesse assicurato almeno il trasferimento delle somme spese nel 2010 (già così la cifra sarebbe stata inferiore, perché la Regione non intende riconoscere l’aumento Istat); la mancanza di personale specializzato (assistenti sociali) mette a rischio anche interventi quali gli affidamenti familiari e le mediazioni previste per le situazioni più delicate. (Segnalo che a breve sarà pronta una proposta per cominciare a introdurre il reddito minimo vitale agli ultraottantenni soli in povertà estrema);
4. la Giunta regionale non riconosce ai Comuni i fondi previsti dall’art. 35 della legge sull’assistenza 1/2004 in base al fabbisogno espresso dal territorio. Purtroppo il Tar ha bocciato il ricorso presentato da alcuni Consorzi socio-assistenziali e dal Comune di Torino (tutti ricorreranno però al Consiglio di Stato);
5. sono stati bloccati tutti gli aumenti delle tariffe per il 2012 e il 2013 (anche se riconosciuti da delibere regionali) ai gestori privati delle strutture diurne e residenziali;
6. non si è più saputo nulla dei fondi “distolti” dall’assistenza psichiatrica per il “bonus bebè”;
7. sono previsti abbassamenti degli standard nelle bozze di revisione della dgr 17/2005 (Rsa) e della dgr 230/1997 (centri diurni, comunità alloggio e Raf per persone con handicap);
8. non è stato predisposto il provvedimento (regolamento) indispensabile per dare avvio all’attuazione della legge regionale 10/2010 sulle cure domiciliari (la proposta di regolamento, che abbiamo preparato in questo ultimo mese, per sollecitare il Consiglio e la Giunta, sarà spedita la prossima settimana: sto ancora aspettando alcune adesioni che spero arrivino);
9. vi è il rifiuto più totale ad attivare i tavoli Lea.
PER TUTTO QUANTO SOPRA PROPONGO IL SEGUENTE ORDINE DEL GIORNO
1. Approfondire le ragioni per cui è assolutamente negativa una legge che istituisca il fondo per la non autosufficienza e iniziative possibili di contrasto alle conseguenze che ne deriverebbero agli utenti;
2. valutare l’organizzazione di una manifestazione davanti al Consiglio regionale (ad esempio martedì 13 marzo 2012) anche allo scopo di sollecitare stanziamenti per abbattere le liste d’attesa per le cure domiciliari e i ricoveri (prestazioni previste dai Lea come diritti pienamente e immediatamente esigibili) e dalla legge regionale 1/2004 per le persone da assistere, specie se con minori a carico (il bilancio deve essere approvato entro il 30 aprile 2012);
3. aggiornamento sulla Petizione nazionale avviata per chiedere al Parlamento il finanziamento dei Lea ed il rispetto dei decreti legislativi 109/1998 e 130/2000. Ricordo che l’art. 5 “delega in materia di assistenza” del decreto Monti “salva Italia”, prende in considerazione la valutazione dell’Isee familiare, e propone di considerare tra i redditi anche l’indennità di accompagnamento.
4. informazioni utili per difendere i casi singoli e ottenere le prestazioni previste dai Lea.
PER CHI NON PUÒ PARTECIPARE, occorre telefonare o scrivere per accordarsi su iniziative che si possono attivare nella vostra realtà. Siamo disponibili a venire sul posto, per spiegare alle vostre associazioni ed a quanti vorrete coinvolgere, la gravità della situazione e come ci si può tutelare, singolarmente, per non finire per anni nelle liste d’attesa. Purtroppo è necessario mobilitarsi e impegnarsi ancora di più a tutela delle persone deboli e incapaci di difendersi a causa della gravità delle loro condizioni, pensando che anche noi potremmo essere coinvolti da fatti personali, oltre che per esigenza di giustizia e solidarietà.
CHI PUÒ PARTECIPARE CI SEGNALI IN ANTICIPO LA PROPRIA PRESENZA
FATE PERVENIRE I MODULI CON LE FIRME RACCOLTE
Cordiali saluti
Maria Grazia Breda
PER SOSTENERE LE SPESE DELLA SEGRETERIA RICORDO CHE POTETE:
1. VERSARE UN CONTRIBUTO deducibile/detraibile dalla dichiarazione dei redditi utilizzando i nostri conti correnti:
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(intestare a Fondazione promozione sociale onlus);
2. ABBONARVI, PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATI, a:
– Prospettive assistenziali (rivista trimestrale), costo annuale euro 40,00.
– Controcittà (notiziario mensile), costo annuale euro 20,00.
Versamento all’Associazione promozione sociale, Via Artisti 36, 10124 Torino su c.c.p. n. 25454109 oppure tramite bonifico bancario IBAN: IT 39 Y 02008 01058 000002228088.
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