Una recente ordinanza del Sindaco di Alessandria riduce a 30 km all’ora la velocità massima delle auto all’interno della città. Scopo dichiarato:ridurre l’inquinamento e garantire maggiore sicurezza. Ottima l’intenzione, ma i risultati rischiano di essere all’opposto del voluto. Vediamo il perché. Per viaggiare a velocità inferiore a 30 km/ora qualsiasi auto deve ridurre alcune marce. Lo stesso avviene con il cambio automatico che esegue da solo la manovra. Più le marce sono basse più aumenta il consumo e conseguentemente gli inquinanti emessi. E non basta. Le marmitte catalitiche non funzionano a bassa temperatura. Anzi in alcune auto viene immesso nei cilindri più carburante del dovuto proprio per cercare di tenerle in temperatura. In tal modo crescono ancora consumo ed inquinamento. Inoltre, in alcuni recenti modelli di auto, il motore si spegne automaticamente ai semafori salvo ripartire con il verde. Così la marmitta catalitica non va mai a temperatura di regime e non funziona. Sono dati ultranoti, ma che le case automobilistiche certo non dichiarano al grosso pubblico come ugualmente mentono in modo spudorato sui consumi, specie in città, risultati da prove pratiche ben più alti di quanto promesso. Ma a mentire in questo nostro paese, in cui la verità è solo un raro optional, non sono solo le case automobilistiche. A farlo alla grande sono anche coloro che si occupano dell’inquinamento dell’aria e questo per coprire i veri responsabili o per fare il gioco di speculazioni di vario genere. Prendiamo ad esempio le polveri sottili, oggi così di moda e di cui tanto si parla. Ad Alessandria dopo oltre tre mesi di assenza di piogge e di campi inariditi totalmente privi di vegetazione, le polveri sottili sono per di più di origine agricola e formate da materiali silicei. Nel contempo le piante, che svolgono anche la funzione di abbattere le polveri sottili e non, sono per lo più prive di foglie. Quindi non è vero che siano le automobili le nefande responsabili delle polveri sottili presenti nell’aria che respiriamo. In ogni caso non si può parlare di polveri se non si sono fatte analisi delle stesse. In mancanza, qualsiasi discorso diviene privo di significato. Se si facessero le analisi si scoprirebbe anche ad Alessandria che la maggior parte delle polveri, escluso quelle di provenienza agricola in particolari periodi dell’anno, è principalmente di origine industriale e provengono da cementiere, fonderie, raffinerie, forni di incenerimento rifiuti, demolizioni, frantoi di inerti, ecc., a volte anche molto lontani, e d’inverno dai riscaldamenti, specie se alimentati a legna e carbone o a nafta pesante tuttora molto diffusa ed anche miscelata a gasolio, anche se vietata. Allora cosa fare per ridurre l’inquinamento atmosferico? Per farlo occorrono cinque interventi:
1. perfetto controllo delle combustioni e dei fumi industriali;
2. strade larghe con traffico scorrevole;
3. metropolitane ben distribuite;
4. boschi frondosi dentro e fuori i nuclei urbani;
5. teleriscaldamento.
In sintesi, diventando un paese civile e facendo ciò che da sempre avviene in nazioni come la Germania, la Svezia, ecc.
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