Il sindaco di Alessandria fa pagare ai dipendenti gli errori della sua Giunta. Niente assunzioni (e almeno 5 a rischio), nessun investimento, indennità tagliate. Decurtati anche l’indennità del sindaco che passerebbe da 5109 a 3577 euro lordi e quella degli assessori a 2146.
Alessandria – Quando i buoi sono scappati Fabbio chiude la stalla. Solo che per chiudere le stalle è troppo tardi e poi ha chiuso la stalla sbagliata. Insomma, questo sindaco, che non merita neppure più aggettivi, dopo il disastro economico che ha causato al comune di Alessandria, per cui è sotto inchiesta da parte di ben due procure (ma il prefetto Castaldo non batte ciglio, altro che commissariamento) quella della Repubblica e quella dei Conti che ha chiesto alla maggioranza un risarcimento di 40 milioni, ora, a tre mesi dalle elezioni amministrative, annuncia un giro di vite per se (vorrei ben vedere) ma quel che più conta per alcuni dipendenti. Infatti il mancato rispetto del patto di stabilità prevede diverse sanzioni, tra cui l’impossibilità di contrarre nuovi mutui, la limitazione degli impegni di spesa e la riduzione delle indennità degli amministratori comunali, dal sindaco agli assessori, ai consiglieri ed ai presidenti delle Circoscrizioni. Non ci saranno assunzioni nuove e tutti i dipendenti assunti a tempo determinato saranno lasciati a casa. A parte qualche dirigente, Ravazzano compreso che, essendo entrato ad inizio 2011, potrebbe cavarsela, tutti gli altri, una ventina in tutto, quelli assunti più tardi, di cui molti in servizio nelle scuole materne e negli asili nido, saranno licenziati. Non basta perché Fabbio, da quanto ci è dato sapere, prevede anche di ridurre qualche servizio. Il danno, oltre ai dipendenti a tempo determinato, l’avrà anche e soprattutto la città che resterà senza ponte nuovo sul Tanaro, senza manutenzione sulle strade, senza passerella ciclo-pedonale del cavalcavia della ferrovia. Il taglio riguarda anche le indennità dei politici per cui quella del sindaco passa da 5109 euro lordi mensili a 3577, quella degli assessori da 3065 euro lordi a 2146; quella dei presidenti di Circoscrizione da 1839 da 1288 euro, mentre i consiglieri comunali percepiranno un gettone di 20 euro rispetto ai 30 di prima.
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