di Andrea Guenna – Erano agenti segreti Claudio Alonzi (maresciallo dei Carabinieri in provincia di Alessandria) e Tiziana Barnobi (nella foto) destinati dai ministeri della Difesa e degli Interni a una “delicata attività operativa”. Claudio Alonzi, classe 1960, era stato assunto dal Sismi (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare) il 24 luglio 2001. Dopo essersi distinto per “affidabilità e spiccata formazione informativa”, è transitato all’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) e “impiegato in complesse missioni di ricerca, anche in contesti internazionali connotati da elevatissimo livello di rischio”. Tiziana Barnobi, invece, classe 1969, era stata assunta dall’Aise il 22 febbraio 2016. Originaria di Trieste, si è messa in evidenza per “competenza, riservatezza e altissimo senso del dovere e delle Istituzioni”. Inoltre, la sua “approfondita conoscenza delle lingue veicolari e le innate capacità relazionali” le hanno permesso una “proiezione operativa di respiro internazionale”. Morti anche l’ex agente del Mossad (servizi segreti israeliani) Erez Shimoni e Anya Bozhkova, di origini russe e moglie di Claudio Carminati di Casale Monferrato e proprietario dell’imbarcazione. Per quell’incidente è ancora indagato con l’ipotesi di reato di omicidio e naufragio colposo. I due sono deceduti il 28 maggio 2023 in seguito all’inabissamento di un’imbarcazione nel lago Maggiore di proprietà del casalese Claudio Carminati, anche lui dei servizi, che ha perfezionato l’atto di proprietà dell’imbarcazione poi naufragata, in un noto studio notarile di Alessandria. Domenica 28 maggio 2023 a Lisanza, in provincia di Varese, i passeggeri dello yacht erano tutti agenti dei servizi segreti di due nazioni: 13 italiani e 8 israeliani. Sappiamo chi sono le vittime, ma permane il mistero su cosa stessero facendo a bordo di quella barca. Nel naufragio hanno perso la vita due italiani: il carabiniere alessandrino Claudio Alonzi, 62 anni, coniugato e padre di due figli, e Tiziana Barnobi, 53 anni, coniugata e madre di un figlio ancora minorenne. Morti anche Anya Bozhkova, cittadina russa e moglie dello skipper dell’imbarcazione Claudio Carminati – conosciuto qui da noi – che si è salvato, e Shimoni Erez, 53 anni, israeliano, un “pensionato delle forze di sicurezza”, già appartenente al Mossad. Dalle indagini svolte dai Carabinieri, si viene a sapere che gli agenti italiani e israeliani s’erano incontrati per uno scambio di documenti, poi però gli israeliani avevano perso l’aereo di ritorno e avevano di conseguenza deciso di prolungare la sosta in Italia per altri due giorni. Di qui la decisione di fare un’escursione sul Lago Maggiore. Questa è la solita favoletta che si scopre dopo aver letto tre righe del rapporto. L’imbarcazione utilizzata però, una navetta olandese del 1982, poteva ospitare un massimo di 15 persone ma a bordo c’erano otto persone in più.
Carminati, che è di Varese ma bazzica Casale Monferrato, indagato per naufragio e omicidio colposo plurimo, ha raccontato di aver concordato 800 euro per questo servizio, convinto che i clienti fossero dei carabinieri in licenza per un momento conviviale. Lo mette nero su bianco l’ingegnere Giovanni Ceccarelli, lo stesso impiegato per il naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio, chiamato dalla procura come consulente per analizzare il relitto. Dai controlli emerge una situazione davvero allarmante, soprattutto sulle presunte migliorie eseguite: “Non sono lavori eseguiti da un cantiere nautico – si denuncia nel relativo verbale –, sono stati utilizzati materiali da casa, una sorta di bricolage”. Ceccarelli ha anche ispezionato tutte le modifiche: “Sono stati analizzati visivamente – prosegue il documento – anche gli impianti elettrici all’esterno, pure modificati di recente dal Carminati con metodologia adatta forse per una casa ma non per una barca in relazione ai gradi di tenuta all’acqua”.
Questo avrebbe provocato il naufragio, ma non è vero perché dai dati dell’inchiesta la barca sarebbe stata manomessa e non ha retto a un temporale che qualsiasi peschereccio avrebbe tranquillamente superato. La barca poteva attraccare a riva sotto le fresche frasche del lago ma al giungere del nubifragio si è messa in moto per un’attraversamento del lago. Durante l’interrogatorio tutti i sopravvissuti – meno lo skipper – al naufragio della house boat che domenica 28 maggio s’è rovesciata nel lago Maggiore, non lontano da Sesto Calende, hanno dato risposte fotocopia: “Sono un funzionario della presidenza del Consiglio”, hanno dettato a verbale gli italiani; “Faccio parte di una delegazione governativa israeliana”, hanno fatto eco gli israeliani. Insomma, erano tutti agenti segreti quei passeggeri della strana gita sul lago a bordo della “Gooduria”, la barca condotta da Claudio Carminati, che ci viveva con la sua compagna, la russa Anya Bozhkova morta annegata. La barca era omologata per 15 passeggeri, ma quel giorno ne portava 23. Il naufragio non è apparso agli inquirenti come casuale e Claudio Carminati, 53 anni, proprietario della house boat nonché conosciuto proprio ad Alessandria, persona di fiducia delle agenzie d’informazione (Giornali, Banche, Caramba e Polizia) è iscritto nel registro degli indagati per omicidio e naufragio colposi. A 15 mesi di distanza da quei fatti – che causarono la morte di quattro persone – sono emersi nuovi elementi che contribuiscono a chiarire la vicenda, che non è un incidente, ma una missione internazionale che precede la guerra Israelo-Palestinese iniziata con l’attacco da parte delle milizie di Hamas contro Israele del 7 ottobre. Il gruppo avrebbe pranzato al ristorante “Il Verbano”, meta prediletta – per coincidenza – da Benjamin Netanhayu quando si trova in Italia. Carminati, indagato per naufragio e omicidio colposo plurimo, ha raccontato di aver concordato 800 euro per questo servizio, che faceva parte dell’operazione, dopodiché gli israeliani dovevano ritornare nel loro paese e i nostri ripartire per la capitale, ad eccezione di quelli dell’Aise presenti e che lavorano tra Milano e Malpensa. Concluse le indagini, in questi giorni Carminati ha chiesto di patteggiare con quattro anni di reclusione. Tutta la vicenda puzza.