Genova – Neppure tre tecnici informatici inviati da Roma riescono a far funzionare le strumentazioni visive ed audio al processo sul crollo del Ponte Morandi, la strage del 14 agosto 2018 con 43 morti e il conseguente processo con 68 imputati. Dopo una mattinata passata nel tentativo di riparare il guasto, il presidente del collegio giudicante, Paolo Lepri ha dichiarato sospesa l’udienza rimandandola alla giornata di oggi. L’intoppo è dovuto al danneggiamento di una scheda elettronica del relativo sistema di strumentazione e registrazione audio- visiva. I tecnici hanno provveduto a trovarne una “nuova”, ma il funzionamento dell’impianto era difettoso e non era possibile procedere.
La scorsa udienza non si è presentato il tecnico genovese, precario, cui la ditta (la N& C System Integrator, azienda tecnologica con sede legale in provincia di Lecce e distaccamenti in varie città italiane) che ha in appalto (lo ha vinto ed avuto assegnato dal Ministero della Giustizia) il servizio, non pagherebbe un monte ore molto alto di straordinario. Lui si sarebbe rifiutato di firmare l’ennesimo contratto di rinnovo trimestrale ritenuto inadeguato. La stessa società informatica con sede centrale a Roma e diverse filiali distaccate in tutta Italia ha provveduto a spedire a Genova i tre tecnici che ieri, però, si sono dovuti arrendere nonostante i tentativi fatti per l’intera mattinata.
L’obiettivo del Tribunale è quello di chiudere il controesame dei consulenti entro l’autunno, per evitare eventuali prescrizioni, col giudizio di primo grado entro il 2026.
Foto de La Repubblica