Spinetta Marengo (Alessandria) – Non c’è pace alla Solvay di Spinetta dove gli incidenti dentro e fuori lo stabilimento si susseguono di continuo. Ieri pomeriggio un giovane addetto di un’impresa di pulizie che lavora in Solvay ha bevuto acqua basica ed è finito al Cto di Torino. Le acque minerali alcaline hanno un ph – ovvero basico – superiore a 7. La domanda è: chi garantisce la sicurezza in Solvay, sia dentro che fuori l’azienda? Non è più tollerabile che un’azienda sia così pericolosa per gli abitanti della zona in cui opera e per chi ci lavora. Risultato è che il giovane operaio è finito in gravi condizioni al Cto di Torino. Intanto sono iniziate le indagini sul tragico incidente sia da parte dello Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza di Asl Al) che della Polizia, anche se la dinamica sembra piuttosto chiara: la vittima, un operaio di 30 anni, stava sistemando la zona della fabbrica vicina a un macchinario che era stato erroneamente ricaricato con una soluzione acquosa molto basica. Per questo motivo l’uomo ha accusato un improvviso bruciore al viso, causato appunto dal contatto accidentale col prodotto non idoneo subendo gravi ustioni al viso e al corpo. Dopo l’allarme il giovane è stato ricoverato d’urgenza con l’elisoccorso al Cto di Torino in codice rosso. La prognosi è riservata. La Solvay di Spinetta Marengo è oggetto di grande preoccupazione per cittadini e associazioni ambientaliste a causa del rilascio di PFAS, ovvero delle sostanze perfluoro alchiliche potenzialmente dannose per la salute, la diffusione delle quali non è mai stata arginata. Ora alla Solvay, al Pfas si aggiungono incidenti causati da acqua basica. Spinetta Marengo non è nuova alle vicende giudiziarie. Nel 2008 per esempio alcune indagini portarono sul banco degli imputati i vertici di Ausimont e Solvay e condannarono per disastro ambientale colposo diverse persone. Un’altra indagine si è recentemente conclusa e vede coinvolti Stefano Bigini e Andrea Diotto (nella foto), fino a poche settimane fa direttore dello stabilimento. Insomma, c’è poco da stare tranquilli. Gli studi epidemiologici di Arpa e ASL, seppur contestati dall’azienda, hanno evidenziato come a Spinetta Marengo ci si ammali di più. Da tempo i cittadini riuniti in comitati e le associazioni ambientaliste fanno pressioni sulle istituzioni. Tuttavia da verifiche più recenti, in particolare dal rapporto di Greenpeace del 6 febbraio, è emerso che i PFAS non sono circoscritti alle zone limitrofe alla Solvay, ma che stanno dilagando in tutto il Piemonte, anche in zone che non monitorate che però sono state analizzate attraverso campionamenti indipendenti di Greenpeace. Sono più di settanta i Comuni interessati e, secondo Spresal, in Piemonte potrebbero essere circa 125.000 le persone ad aver bevuto acqua contenente sostanze cancerogene.