Alessandria – Tra Tanaro e Bormida l’”Eneide della Pelota” continua. Via patron Enea Benedetto è iniziata un’azione sociale di responsabilità nei suoi confronti che presuppone la violazione dei doveri connessi all’incarico assunto al vertice dell’Alessandria Calcio 1912 volta a far valere la sua responsabilità contrattuale. Insomma, siamo arrivati alla fase finale della complicata vicenda societaria e sportiva dei Grigi, quella dove volano gli stracci. Ieri in una nota dell’Alessandria Calcio, i dirigenti hanno annunciato di voler iniziare un’azione nei confronti dell’ex presidente, in base all’atto di cessione, con rogito del notaio Mariano del 20 novembre 2023, che prevede la cessione di tutte le quote al prezzo di un euro. Di contro la proprietà sostiene che sono state rilevate “numerosissime anomalie nella gestione di Benedetto. Fra cui licenziamenti senza le giuste procedure, con la conseguente impugnazione da parte dei soggetti interessati, che chiedono risarcimenti alla società a causa dei vizi formali”.
Non solo, perché è citato il capitolo “dell’indebitamento con crediti fiscali inesistenti, provenienti da due società, una delle quali da tempo non depositava il bilancio e l’altra che, anziché crediti, aveva debiti nei confronti del fisco”, mentre sono veri alcuni mancati pagamenti di alcune utenze.
Per gli attuali dirigenti Benedetto è “persona inaffidabile”, ritenuto responsabile di aver gravemente danneggiato la società anche con la falsificazione di contratti di giocatori mai tesserati. Non basta, perché si fa cenno anche a un falso per quanto riguarda una recente visura camerale che indicherebbe ancora la composizione societaria con Benedetto presidente, Willi Rubba vice presidente e Andrea Molinaro amministratore delegato, a oltre due mesi dal passaggio di consegne.