di Andrea Guenna – Ho lavorato molto coi russi e ho fondato, e diretto la rivista Russia-Italia dal 2003 per dieci anni. Sono più volte stato a Mosca e a San Pietroburgo, sono ancora in contatto con loro e credo di conoscerli. Gente romantica ma anche risoluta, amici fraterni e grandi combattenti. Quando è scoppiata la guerra con l’Ucraina sapevo già chi avrebbe vinto: i russi. Per loro il tempo e lo spazio sono variabili indipendenti e non hanno fretta. Ora che l’Ucraina non c’è più, l’economia russa vola e nel 2024 crescerà il triplo che nei Paesi europei. Il rapporto Fmi d’inizio anno rivede al rialzo le stime di crescita per Mosca: +2,6%, pure meglio degli Usa. Ma siccome Fmi non è indipendente in quanto vicino alle banche angloamericane, il vero dato, per quello che dicono gli analisti seri e liberi, per la Russia sarà del +3%. La Russia è tutt’altro che sull’orlo del collasso, come ci dicevano gli esperti di tutto l’Occidente, anche in Italia. I numeri non mentono e finalmente, grazie al World Economic Outlook, sappiamo che il Pil russo non crescerà quest’anno dell’1,1%, come previsto appena pochi mesi fa, ma più del doppio, più del triplo di quanto crescerà in zona Euro (+0,9%), e più anche degli Usa di Joe Biden, che dovrebbe chiudere l’ultimo anno del suo mandato con un +2,1%.
Voila: i soliti pennivendoli cialtroni, analisti-giornalisti-politicanti (televisivi e non) sono serviti.
E se lo vadano a prendere dove dico io. E anche dove dicono i russi.