Alessandria – Riuscitissima conferenza di Francesco Storace domenica mattina alle 11 al circolo La Familiare di Viale Massobrio 18. Il Segretario cittadino de La Destra, Alessandro Bego, ha ringraziato i presenti e l’illustre ospite, quindi ha dato la parola al nostro direttore in qualità di moderatore Andrea Guenna che ha presentato Storace tracciandone a sommi capi la biografia, quindi è passato ad illustrare il suo libro intitolato “La prossima a Destra”.
“Questo libro è importante – ha deto Guenna – perché racconta l’esperienza politica di Storace maturata sia nella Prima Repubblica come militante del MSI che nella Seconda con l’elezione a deputato nel 1994 a soli 35 anni. Un’esperienza sempre vissuta in trincea, nel MSI, poi in AN e quindi ne La Destra da lui fondata nel 2007”.
Il nostro direttore è poi passato ad un’analisi critica dell’opera che racconta un’esperienza preziosa e vera: “Preziosa perché – ha detto – racconta fatti e persone che fanno parte di un’autentica avventura, unica, sanguigna, di un modo di far politica valido oggi più che mai. Vera perché è stata la scelta di chi ha preferito schierarsi dalla parte dei vinti, non perché fossero più deboli, ma forse perché non abbastanza cinici, di chi aveva scelto l’ideale al posto del tornaconto personale. Vanno bene il web e i social – ha osservato ancora il moderatore -, ma senza le battaglie sul campo, le strette di mano, le frequentazioni continue delle borgate, dei rioni, e lo scambio diretto di opinioni guardandosi negli occhi, la tenzone politica cessa di essere tale”.
Il traguardo per Storace è una Grande Destra, impastata di tradizione e innovazione, nell’ambito della quale si possano formare le nuove generazioni di politici. Una Grande Destra che riconsegni la sovranità al popolo che non è oggi in condizione di eleggere i suoi rappresentanti. Una Grande Destra veramente alternativa alla Sinistra che risvegli i molti italiani delusi dalla politica che, rassegnati, non vanno neppure più a votare. Una Grande Destra che sia in grado di respingere l’attuale offerta politica ed andare oltre per ricostituire e ricompattare quel fronte andato in pezzi dopo l’esperienza berlusconiana, pur positiva, ma forse superata.
Una destra che riscopra l’importanza della partecipazione popolare grazie alle primarie… “altrimenti è meglio rimanere in campo da soli e per sempre”.
Lotta, romanticismo, nostalgia, coraggio, sembrano essere gli ingredienti che Francesco Storace ha messo sul piatto in questo bellissimo libro, un libro intelligente come il suo autore, perché studia a fondo le situazioni ed i personaggi.
“Bisogna imparare a distinguere tra le persone – si legge – e non sempre ci si riesce per quel maledetto vizio di dare credito a chiunque ti sorrida”.
Storace è un uomo simpatico e preparato, battuta pronta e modi gentili. “Semo fascisti” ha risposto a Prodi che si era meravigliato un giorno sulla velocità con la quale i membri della sua Giunta Regionale del Lazio votavano le delibere.
Fascisti? Storace non rinnega le sue radici ma anche Guenna che non è fascista ha detto apertamente, a domanda di un signore del pubblico, che Mussolini è stato un grande statista, promotore di tutte le leggi ancora in gran parte vigenti (i cinque codici) ma soprattutto del sistema previdenziale e di ammortizzatori sociali a tutela dei lavoratori che oggi il Governo di centrosinistra sta smantellando.
Guenna, vecchio liberale e uomo di destra, ha auspicato una grande destra italiana, ed ha sgombrato il campo da qualsiasi dubbio quando qualcuno del pubblico ha sollevato la questione della pregiudiziale liberale al Fascismo, ricordando Alberto Beneduce, economista liberale keynesiano e massone che fu chiamato al governo dallo stesso Mussolini nel 1929 per rimediare agli effetti devastanti della crisi di Wall Street che rischiavano di travolgere anche l’Italia. Rifacendosi a Keynes, innescò con successo una politica anticiclica di investimenti che evitarono alla nostra nazione il tracollo che travolse altri Paesi Occidentali come la Germania.
Storace ha poi ricordato molti aneddoti della sua esperienza politica ed ha voluto rendere noto che è stato assolto con formula piena sia per il Laziogate sulla Sanità nel Lazio, che per la vicenda dello spionaggio informatico nei confronti di un antagonista politico.
“Ci hanno messo sette anni per processo – ha detto parlando dei giudici – ma hanno dovuto riconoscere la mia completa estraneità ai fatti”.
Una bella riunione, molto partecipata, che ha sancito con successo la nascita, anche qui da noi, di un nuovo soggetto politico, ovvero La Destra che si è presentata alla città nel migliore dei modi.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.