Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Il 10 luglio 2012 il nuovo Cda di Amag decideva il “licenziamento in tronco” di Lorenzo Repetto dall’incarico di presidente di Alenergy Srl. L’intera vicenda aveva preso il via la settimana prima quando, martedì 3 luglio 2012, era stato estromesso in prima battuta dalla carica di presidente di Amag Spa da parte dell’assessore Pietro Bianchi. Poi è stato giubilato anche da Alegas Srl ed infine da Alenergy Srl, di cui era, rispettivamente, amministratore delegato e presidente, in ogni caso sempre prima della naturale scadenza del mandato. Bianchi aveva delegato i membri del nuovo Cda di Amag (lo poteva fare per conto del Comune di Alessandria socio di maggioranza in Amag Spa al 74%) di revocare gli organi amministrativi delle altre due società, Alegas Srl e Alenergy Srl. Successivamente il Comune di Alessandria nominava i nuovi Cda di Alegas Spa: presidente Marco Pasero, consiglieri Antonio Tumminello e Alfredo Fracchia, e di Alenergy Srl: presidente Tumminello, consiglieri Fracchia e Pasero. Ebbene, nella sentenza depositata mercoledì nella Cancelleria del Tribunale di Torino si legge che la delibera con la quale è stato revocato Repetto dalla carica di presidente di Alenergy Srl è nulla.
I giudici del tribunale Civile di Torino Sezione Civile in Materia di Impresa, gli hanno dato ragione (aveva citato Amag Spa proprietaria di Alenergy Srl; sotto si può leggere la sentenza) in quanto la decisione di “licenziarlo” (con relativa delibera di ratifica assunta dall’assemblea dei soci di Amag Spa in data 6 agosto 2012) è stata considerata nulla poiché non sorretta da giusta causa ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 163 n. 3 e 4 e 164 4° comma C.p.c.
Ora Lorenzo Repetto è deciso ad andare fino in fondo (caro Bianchi, questo qui è un osso duro) anche per quanto riguarda le cause inerenti Alegas Srl, Ream Srl e Amag Spa da cui era stato esautorato da tutti i suoi incarichi.
“Sono fiducioso che giustizia sarà fatta – ci ha detto Repetto al telefono – e questa prima sentenza dimostra che nei miei confronti c’è stata una vera e propria persecuzione”.
Naturalmente chiederà danni adeguati, si parla di cifre almeno a cinque zeri.
Un’altra bella gatta da pelare per la sindaca Rita Rossa.
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